Parolisi: ho tradito tante volte

30 Ottobre 2011

«Ludovica? L'avrei lasciata presto e non pensavo alla separazione»

TERAMO. Racconta di aver tradito Melania tante volte, ma di non aver mai pensato di separarsi per stare con Ludovica. E' un Salvatore Parolisi che parla da persona informata sui fatti quello che l'11 maggio viene sentito nella caserma dei carabinieri di Castello di Cisterna. Non è ancora indagato. E' solo il vedovo di Melania Rea e sa che ormai gli investigatori hanno scoperto la relazione con la soldatessa. Gli chiedono: «Quando chiamò Ludovica il 17 aprile cosa vi siete detti?».

Il caporal maggiore, in carcere da luglio con l'accusa di aver ucciso la moglie, risponde così: «Ci dicemmo che ci saremmo dovuti vedere a Pasqua. Questo era un ultimatum, nel senso che se non ci fossimo visti lei mi avrebbe lasciato. Nella consapevolezza di non poterla accontentare confidavo nel fatto che facendo passare del tempo le sarebbe passata l'arrabbiatura». Gli investigatori continuano e chiedono: «Ha tradito altre volte Melania?».

Parolisi esita qualche istante e poi dice: «Durante 10 anni di fidanzamento mi è capitato di tradire mia moglie. Ho avuto qualche storiella, ma Melania non lo sapeva. Di alcune storie non ricordo neanche i nomi, in altre sono stato io a dare un nome falso. Ci sono state anche storie di una sola notte». Quando gli fanno domande sulla separazione dice: «E' una cosa che non ho mai affrontato con Melania... lo dicevo solo a Ludovica. Con il mio trasferimento forse a Sabaudia avrei posto termine alla mia relazione con lei».

I verbali di quella audizione aggiungono un altro spaccato di vita ai fascicoli di un'inchiesta dalle mille sfaccettature che svela vite parallele. Come quella del caporal maggiore Parolisi, l'uomo accusato di aver accoltellato la moglie nel bosco delle Casermette mentre la figlia di 18 mesi dormiva in auto. Parole, quelle messe nero su bianco nei verbali, che sembrano smontare il movente passionale del delitto. Un movente, quello delineato sia dalla procura di Ascoli e sia da quella di Teramo, che il gip Giovanni Cirillo nel suo provvedimento ha messo subito all'angolo. Per il giudice che ha firmato la seconda ordinanza di custodia cautelare per Parolisi il movente è da cercare in un segreto legato al mondo della caserma, quella in cui il marito di Melania addestrava le soldatesse.

Intanto la Cassazione ha anticipato l'esame del caso: i giudici della Suprema corte ne discuteranno il 28 novembre. Dovranno rigettare o accogliere il ricorso degli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile contro l'ordinanza del tribunale del Riesame dell'Aquila che ha confermato la misura della custodia cautelare in carcere per Parolisi firmata dal gip Cirillo. La procura teramana va avanti, convinta che l'assassino di Melania sia il marito: in settimana sono previste nuove audizioni delle amiche di Folignano.

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