Pignorano la pensione a un malato oncologico, udienza fissata nel 2045

Il caso di un uomo di Isola del Gran Sasso: «Ho 73 anni e dovrei campare altri 20, nel frattempo non posso ritirare niente»
ISOLA DEL GRAN SASSO. Gli pignorano la pensione e l'udienza davanti al tribunale civile di Teramo è fissata per il 1° gennaio 2045. Ovvero tra vent’anni. È la vicenda che vede coinvolto un pensionato di 73 anni, G.S. di Isola del Gran Sasso, che è attualmente in cura per una malattia oncologica e che da oltre 40 giorni, come lui stesso racconta, non può riscuotere la pensione perché a suo carico c’è un pignoramento presso terzi in accoglimento dell’istanza di un’impresa privata avanzata al tribunale. L’uomo percepisce abitualmente la pensione costituita per la quota maggiore dalla parte contributiva e per il resto dai sussidi di invalidità e accompagnamento e si è visto negare dall’ufficio postale, da settembre, il ritiro dell’importo, oltre a essergli stata recapitata una lettera da Poste Italiane dove viene spiegata la motivazione del blocco con l’udienza fissata per il 2045. La missiva delle Poste è l’unico atto in mano a G.S.
«Da oltre 40 giorni mi è preclusa la riscossione della mia pensione, nonostante abbia richiesto l'intervento delle forze dell'ordine, precisamente i carabinieri, di aver inoltrato diverse querele», racconta l’uomo, «ho iniziato a farmi assistere legalmente. Mi trovo a vivere di stenti, mi sento umiliato nella mia dignità di persona che, peraltro, ha importanti problemi di salute, non ho soldi per le bollette, per la sussistenza giornaliera e per curarmi. Ma la cosa più strana di tutta questa vicenda è che non ho mai ricevuto atti di precetto o giudiziari di pignoramento e nessuna richiesta bonaria di onorare il debito che mi viene contestato. Nella lettera c’è scritto che posso ritirare dalla pensione il minimo garantito dalla legge, ma nulla mi viene dato. Tutto questo è stata, per me, una doccia fredda e mi fa stare malissimo». In merito all’udienza fissata per il 2045, incalza: «Ho 73 anni, dovrei campare fino a 93 per l’udienza: tutto questo è assurdo».
L’avvocato Eugenio Galassi, che assiste il pensionato evidenzia le perplessità sulla data dell'udienza fissata tra vent’anni e spiega: «La legge è chiarissima e stabilisce che la pensione fino a mille euro è intangibile perché costituisce il “minimo vitale” che deve essere garantito al pensionato per la sussistenza. Si può aggredire, se il soggetto percepisce di pensione una somma superiore i mille euro, la parte eccedente, ma nella quota di un/quinto. Agiremo per accertare l’esistenza del debito, per far ristabilire il minimo vitale al pensionato e per verificare la data dell'udienza che ci sembra essere davvero del tutto inattendibile».
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