Pineto, assolto il papà accusato di maltrattamenti su moglie e figli 

L’uomo è finito sotto processo dopo la separazione dalla donna che lo aveva denunciato In due anni di udienze sono stati ascoltati decine di testimoni: per il giudice il fatto non sussiste

PINETO. I tempi della giustizia, tra rinvii e slittamenti, quasi mai scandiscono quelli della vita reale. Come racconta la storia di un papà di tre figli assolto dopo due anni di udienze dalla pesante accusa di maltrattamenti nei confronti della moglie e dei ragazzini, all’epoca dei fatti tutti minori. Perchè al termine di un’ampia e meticolosa istruttoria, il giudice Franco Tetto ha assolto un 50enne di Pineto con la formula del fatto non sussiste.
A denunciare l’uomo, che ha gravi problemi di salute, era stata la moglie un anno dopo la loro separazione. La donna aveva parlato di aggressioni verbali e fisiche nei suoi confronti, e tra queste anche di minacce avvenute in presenza dei ragazzi e di atteggiamenti vessatori nei riguardi dei figli. «Vessazioni di ordine morale e psicologiche», si legge nel capo d’imputazione a carico dell’uomo, «in particolare nel mostrare disinteresse ed indifferenza nei confronti delle persone della famiglia, nell’imporre ai figli minori un metodo educativo basato sull’autoritarismo e sulla mancanza di rispetto per la loro dignità personale apostrofandoli con espressioni offensive. Questo infliggendo alle persone offese sofferenze fisiche e morali tali da rendere la convivenza familiare particolarmente dolorosa»
Nel 2015 al termine delle indagini la Procura aveva chiesto ed ottenuto dal gip il rinvio a giudizio dell’uomo. Nel corso del processo in aula sono stati ascoltati decine di testi. Va detto che sempre nel corso dell’istruttoria non sono emersi riscontri medici a supporto delle accuse. Nella sua requisitoria il pm d’udienza aveva chiesto per il papà la condanna ad un anno e due mesi. Di diverso avviso il giudice che, evidentemente non ravvisando l’esistenza dei maltrattamenti, lo ha assolto perchè il fatto non sussiste (motivazioni tra 90 giorni).L’uomo era difeso dagli avvocati Tommaso Navarra e Mariangela Cardarelli. La moglie si era costituita parte civile ed era assistita dall’avvocato Chiara Schiavi.
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