Appello a due ministri

Pineto, lo storico uliveto sta per essere distrutto

PINETO. L'avanzare del cemento non si ferma neppure davanti allo storico uliveto voluto da Luigi Corrado Filiani, l'esponente della storica famiglia atriana che - nei primi decenni del secolo scorso - ha fondato Pineto e fatto impiantare la pineta litoranea che dà il nome alla cittadina.

Grandi palazzine con appartamenti e negozi prenderanno il posto degli ulivi secolari nel cosiddetto Comparto K, un'oasi di verde in pieno centro, a due passi dal mare e con lo sfondo del Parco Filiani sul colle retrostante.  Le associazioni ambientaliste di Atri e Pineto, però, non ci stanno, e per questo hanno inviato un accorato appello agli eredi di Luigi Corrado Filiani, Gaetano Caccianini e Giuseppina Bonadducci, ed ai ministri per i Beni culturali e l'Ambiente, Sandro Bondi e Stefania Prestigiacomo, affinché blocchino il taglio degli ulivi e gli scavi.

«Con orrore e sgomento la popolazione di Pineto ha visto recintare l'uliveto del Comparto K, per l'avvio del cantiere dove sorgeranno grandi palazzine», si legge in una nota diffusa da Italia Nostra, Wwf, Legambiente e Centro Agathé. «Il rumore delle motoseghe al lavoro sugli ulivi secolari fa piangere la gente per strada. Si distrugge così uno speciale "quadro naturale", cuore estetico e massimo valore identitario di Pineto, ultima vestigia di un paesaggio storico monumentale, vincolato come bellezza nazionale dal 1939».

Gli ambientalisti rammentano che «un triste accordo di programma nel 2002 rese edificabile quella preziosa area, vincolata a verde nel piano regolatore», e che «le proteste dei cittadini portarono ad una petizione popolare nel 2005 e ad un appello a quattro ministri nel 2008, cose che non sono riuscite finora a salvare questa straordinaria scenografia di paesaggio».

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