Pitbull contro la sorella Bloccato dai carabinieri 

Martinsicuro, un 53enne arrestato per maltrattamenti nei confronti dei familiari  Da poco era uscito dal carcere, il giudice gli vieta di avvicinarsi ai congiunti

MARTINSICURO. Ha aizzato il pitbull perché mordesse la sorella al polpaccio che, per fortuna, pare non aver subito ferite particolarmente gravi. A bloccare A.A., 53 anni, che non sembra essere nuovo ai maltrattamenti in famiglia, ci hanno pensato i carabinieri della stazione di Martinsicuro che lo hanno arrestato in flagranza di reato per maltrattamenti in famiglia e, in sede di convalida, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Teramo ha disposto per l’uomo il divieto di avvicinamento al nucleo familiare. Il fatto è accaduto a Martinsicuro in un appartamento dove l’uomo convive con la sorella e gli anziani genitori.
Secondo le indagini dei militari truentini, il 53enne ubriaco ha iniziato ad aggredire la sorella alzando le mani. Poi, come se non bastasse, ha aizzato il pitbull contro il familiare. La donna ha chiamato il 112 chiedendo aiuto. La pattuglia è intervenuta mettendo fine alle intemperanze dell’uomo che è stato arrestato. La situazione è apparsa ai carabinieri particolarmente grave e l’insostenibilità della situazione evidente. L’uomo era già stato colpito da un ordine di custodia in carcere scontando qualche mese in cella, poi il rientro a casa. Ma il suo comportamento aggressivo e pericoloso si è ripetuto. L’ennesimo maltrattamento in famiglia sfociato anche nell’aggressione del pitbull è stato di una gravità tale da richiedere l’intervento dei carabinieri per l’arresto prima e il divieto di avvicinamento disposto dal gip poi. Da tutelare ci sono l’incolumità della sorella e degli anziani genitori vista la situazione di pericolo.
Poco meno di un mese fa in Val Vibrata, sempre a Martinsicuro, i carabinieri della locale stazione, a conclusione delle indagini, per le quali era stata rimessa una dettagliata informativa al sostituto procuratore della Repubblica, Enrica Medori, avevano eseguito la misura cautelare personale del divieto di avvicinamento, firmata dal gip del tribunale di Teramo, Marco Procaccini, nei confronti di un genitore 45enne del posto. L’accusa nei suoi confronti è quella di maltrattamenti in famiglia nei confronti della figlia minore percossa e pedinata tanto che la ragazza venne medicata al pronto soccorso con una prognosi di 25 giorni. In alcune occasioni la ragazza, per sfuggire alle ire del padre, era scappata da casa ed aveva trovato rifugio per qualche giorno presso parenti o conoscenti.
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