Polo del mobile, 400mila euro di progetti

Parte il consorzio di 41 aziende. Primo passo un centro acquisti per abbattere i costi di gas, energia e materie prime
TERAMO. Il polo del mobile muove i primi passi. E’ stato presentato in Regione -è attesa a giorni la firma della convenzione - il programma d’attività che consorzio di mobilifici e affini che associa 41 aziende per un fatturato complessivo di oltre 200 milioni di euro. Di queste ben 33 sono teramane, visto che il settore del legno è uno dei pilastri del sistema produttivo provinciale. «Ma purtroppo», esordisce il presidente del polo “Palm”, Primo Pompilii, «è un settore in crisi, che l’anno scorso ha fatto segnare un -7% in termini di fatturato: dobbiamo fare qualcosa per invertire questa tendenza: non possiamo subirla. E quella del polo è un’ottima opportunità». Il Palm annovera la partecipazione delle università di Teramo e L'Aquila, oltre a Confindustria, Api, Cna e l’Isia di Roma che si occupa di design. I fondi messi a disposizione dalla Regione ammontano a 200mila euro, a cui se ne sommano altrettanti delle imprese. «Che alla fine ne metteranno di più», osserva il dinamico presidente, «ma soprattutto avremo la possibilità di accedere ai bandi, soprattutto europei, che destinano ormai il 70% delle risorse ai poli». Fondi per mettere in campo una serie di progetti in ambiti specifici: l’innovazione di processo e di prodotto, quella di organizzazione e gestione, il marketing, oltre alla creazione di servizi condivisi. Alcuni sono già definiti, altri verranno modellati sulle esigenze che emergeranno da un’indagine condotta da una società specializzata fra gli associati. «Stiamo istituendo», spiega, «un centro acquisti in comune, per abbattere i costi. Ad esempio in questo momento stiamo trattando l’acquisto di energia elettrica e di gas per ottenere prezzi calmierati. Abbiamo in programma anche di creare un gruppo acquisto di materiale per mettere in concorrenza le aziende in tutta Europa».
Ovviamente uno dei filoni principali sarà l'internazionalizzazione. «Presentarci come polo invece che in maniera singola certamente aumenta la nostra attrattività», aggiunge Pompilii, «senza contare che soprattutto nei mercati emergenti come il Corno d’Africa o il Magreb è necessaria un’indagine conoscitiva in quanto non ci sono enti come le Camere di commercio che assistono le aziende straniere. E l’indagine se fatta dalla singola azienda comporta un dispendio di energie e risorse non indifferente». Altra direttrice su cui il Palm si muoverà riguarda l’alta formazione. «In questo campo investiremo molte risorse», annuncia Pompilii, «bisogna creare quadri intermedi di alto profilo, ad esempio nel controllo di gestione o responsabili commerciali per i mercati italiani e stranieri». Intanto il Palm in questi giorni si sta dotando del personale tecnico per la direzione, la gestione e l’amministrazione e sta raccogliendo i curriculum per il comitato tecnico-scientifico.
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