Prati di Tivo, riconsegnata la cabinovia 

Tutti gli impianti sono tornati alla Gst. La Provincia pensa a un nuovo bando per gestione o vendita

PIETRACAMELA. Con la riconsegna della cabinovia della Madonnina, del magazzino a valle e delle attrezzature rimanenti da parte del gestore scaduto Marco Finori, tutti gli impianti di Prati di Tivo e Prato Selva sono rientrati in possesso della Gran Sasso Teramano (Gst). Ieri mattina, come anticipato nei giorni scorsi a mezzo Pec dai suoi legali e dopo ripetuti solleciti da parte della Gst, Finori ha riconsegnato le attrezzature mancanti all’appello all’esperto Marco Cordeschi e al presidente dell’Asbuc di Pietracamela Paride Tudisco, entrambi delegati dalla Gst. Dopo una ricognizione visiva, è stato firmato dalle parti il verbale; Cordeschi stilerà successivamente una relazione tecnica. Finori aveva già riconsegnato la quadriposto, il Pilone e gli impianti non funzionanti di Prato Selva.
Il lotto degli impianti di proprietà della Gst, a esclusione della cabinovia che è di proprietà della Provincia, ma in concessione alla Gst, potrà ora essere venduto per portare a termine la liquidazione della società. «Con la riconsegna degli impianti mancanti è stato fatto un passo in avanti che ci consente di avere a disposizione tutti i beni, in proprietà e in possesso, evitando il ricorso a un'azione giudiziale», spiega il liquidatore della Gst Gabriele Di Natale, «sto portando avanti la liquidazione come da incarico ricevuto anche se bisogna tener conto dei procedimenti giudiziali in corso intentati da Finori avverso la Gst sul sequestro dei beni e sull’annullamento del bando di vendita degli impianti. Al di là di qualche esternazione fuori luogo e priva di fondamento di chi non fa parte della Gst, voglio ribadire che la liquidazione procede secondo le norme di legge», incalza, «rimango in attesa della volontà dei soci e del presidente della Provincia Camillo D’Angelo sulle linee future per poter andare avanti, considerato che non ho potuto interloquire con loro e conoscere le intenzioni che hanno».
D’Angelo fa sapere: «Stiamo lavorando per rimettere in ordine una società in liquidazione e dare una corretta organizzazione finalizzata alla riapertura degli impianti anche attraverso l’eventuale vendita o gestione». Si profila, quindi, un nuovo bando di gestione o di vendita del lotto: una decisione ben accolta da Tudisco, che dà «fiducia a D'Angelo che ha presentato un cronoprogramma per addivenire a una soluzione», ma che, invece, lascia perplesso Finori che si definisce ancora interessato a comprare le attrezzature. «Aspetto le sentenze sui procedimenti intentati avverso la Gst», conclude, «e sono preoccupato per il nuovo bando perché ho il timore che già si sappia il nome del vincitore».
Adele Di Feliciantonio
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