Precari, trovata l’intesa sulla proroga di un anno

Provincia, l’annuncio arriva durante il consiglio convocato su Teramo Lavoro C’è un accordo di massima, oggi la verifica della disponibilità delle somme

TERAMO. A 48 ore dalla scadenza dei contratti è stato raggiunto ieri in extremis l'accordo di massima tra Provincia, sindacati e Teramo Lavoro per la prosecuzione dei contratti dei 110 lavoratori della società in-house dell'ente. Il cuore dell'accordo si basa sulla prosecuzione in deroga per altri 12 mesi del periodo di start up della società che permetterà quindi di proseguire anche con le proroghe dei contratti a tempo determinato dei lavoratori.

Ma la strada non è tutta in discesa e rimangono ancora molti i nodi da sciogliere. Innanzitutto quello delle risorse finanziarie necessarie ad assicurare la prosecuzione dei contratti e di conseguenza anche la durata degli stessi e il numero di ore settimanali. La notizia è stata annunciata ieri nel tardo pomeriggio durante la seduta del consiglio provinciale, dedicata proprio alla discussione sul futuro di Teramo Lavoro. Seduta iniziata quando era ancora in corso la riunione-fiume con i sindacati per la definizione dell'accordo. Dopo una breve sospensione è stato il presidente Valter Catarra a riprendere la parola in aula e dare con soddisfazione l'annuncio. «Ci sarà la prosecuzione dei contratti per un anno», ha spiegato, «in linea di massima con gli stessi orari fatte salve le disposizioni finanziarie che andremo poi a definire domani (oggi, ndc). Ci sarà una breve fase di stacco prima di siglare i nuovi contratti ma faremo in modo di farla durare il meno possibile. Voglio ricordare inoltre che siamo riusciti a pagare gli stipendi arretrati superando anche quest'ostacolo».

In realtà non è scontato che i fondi siano sufficienti a coprire tutti i contratti e per questo l'ente nel corso della trattativa aveva anche proposto la trasformazione dei rapporti di lavoro in part-time a 18 ore settimanali. Una ipotesi bocciata dai lavoratori. Stamattina le parti torneranno a riunirsi per capire quali sono i fondi a disposizione dei diversi settori e decidere i particolari per la sigla definitiva dell'accordo. Il risultato positivo della trattativa con i sindacati ha ridimensionato i toni della discussione in consiglio sulla società in-house, animata da due ordini del giorno, uno a firma dei gruppi consiliari di opposizione e l’altro del consigliere del Pdl, Diego Di Bonaventura. «Non possiamo che essere critici sul fatto che questa discussione avvenga a poche ore dalla scadenza dei contratti» ha commentato Ernino D'Agostino, capogruppo del Pd che ha ribadito la necessità di indire dei concorsi per l'assunzione del personale (ipotesi percorribile per circa 10 unità) e di rimuovere l'amministratore Venanzio Cretarola dalla guida dell'in house.

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