Raffica di multe a Piancarani, il capo della polizia provinciale: «L’autovelox fisso è a norma»

20 Settembre 2025

Di fronte all’avvio di decine di ricorsi Vittorini rende nota una sentenza del tribunale di Bologna: «Stabilisce che non è necessaria l’omologazione dell’apparecchio, basta l’approvazione»

TERAMO. In seguito alle polemiche sorte sull’autovelox fisso di Piancarani, sulla strada provinciale 3, il comandante della polizia provinciale Pasquale Vittorini è intervenuto per fare chiarezza sulla legittimità del dispositivo e della segnaletica. Diversi sono stati gli automobilisti multati, alcuni anche più volte, che hanno già avviato i ricorsi, mentre lunedì scorso il consigliere comunale Luca Corona ha organizzato una riunione, alla presenza di due legali, per predisporne di ulteriori. I ricorsi ammontano a circa una trentina ad oggi e puntano sulla carenza della segnaletica e la mancata omologazione dell’apparecchio.

«La segnaletica c’è e rispetta tutti i requisiti previsti dal codice della strada e di legge», afferma il comandante Vittorini, «l’autovelox è regolarmente autorizzato e tarato periodicamente. La non omologazione non compromette la legittimità del dispositivo perché, a differenza di altri strumenti di misurazione in ambito fiscale, sanitario o industriale, per gli autovelox non esiste una normativa metrologica definita a livello nazionale o europeo». I dispositivi, fa notare ancora Vittorini, vengono approvati dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti: la legge non richiede una omologazione formale, e nemmeno il regolamento di attuazione stabilisce criteri di misurazione per l’omologazione o regole precise per le verifiche tecniche. «Questo ha generato approcci interpretativi diversi e sentenze difformi», continua Vittorini, «ma la recente sentenza del tribunale di Bologna, che esamina tutti gli aspetti controversi, conferma che è sufficiente che l’apparecchio sia autorizzato e periodicamente tarato, requisiti che rispettiamo».

Il comandante fa riferimento alla sentenza del tribunale ordinario di Bologna, sezione civile, che è stata emessa il 10 luglio 2025 e che valuta, nel dettaglio, le contestazioni sollevate in appello contro un verbale per superamento del limite di velocità: l’appellante sosteneva che l’autovelox, pur essendo approvato, non fosse omologato, e quindi il verbale sarebbe stato illegittimo. Il tribunale ha rigettato l’appello proposto, chiarendo che «per l’accertamento della violazione mediante apparecchiatura di rilevamento automatico, è necessario e sufficiente che il dispositivo sia munito di decreto di approvazione». Secondo Vittorini, dunque, gli accertamenti effettuati sarebbero pienamente legittimi, in linea con le più recenti pronunce giurisprudenziali.

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