Reddito di cittadinanza, in 102 sono a disposizione del Comune 

L’amministrazione ha avviato le procedure e i colloqui per utilizzarli in lavori utili alla collettività L’assessore Di Bartolomeo: «Ora aspettiamo che la Regione emetta le modalità per l’attuazione»

ROSETO. Sono 333 i beneficiari del reddito di cittadinanza nel Comune di Roseto, di cui 102 a disposizione dell’ente e 221 a disposizione del Centro per l’impiego. A comunicare i dati è l’assessore al sociale, Luciana Di Bartolomeo, che sottolinea come alcuni di loro potranno essere impiegati, nell’ambito dei Puc (programmi utili alla collettività) in vari settori del Comune, in base alle competenze individuali.
Di Bartolomeo non può dare certezze sul numero esatto perché gli uffici del suo settore concluderanno entro il fine settimana i colloqui con i percettori del reddito di cittadinanza. «È una sorta di analisi preliminare», dice Di Bartolomeo, «che i servizi sociali stanno ultimando e che è finalizzata a valutare le vulnerabilità e i fattori di forza del nucleo familiare su cui lavorare, in modo da predisporre Puc declinati sulle attitudini e propensioni dei beneficiari e che potranno afferire a diversi ambiti: sociale, culturale, ambientale, formativo e dei beni comuni, per un monte ore che varia da 8 a 16 ore settimanali. È chiaro che ci saranno delle esenzioni, per esempio per invalidità o per chi ha una persona da assistere in casa».
Sono diversi i settori critici del Comune di Roseto, come spiega il vicesindaco e assessore al personale Simone Tacchetti. «Per noi, qualunque sia il numero di persone da poter impiegare nel Comune», evidenzia Tacchetti, «è una manna. Siamo carenti ovunque, sia per quanto riguarda gli operai sia negli uffici». Uno dei settori più critici è sicuramente quello della manutenzione, dove manca un elettricista e diversi operai generici. «Coloro che saranno destinati all’esterno», aggiunge l’assessore alla manutenzione Nicola Petrini, «sicuramente verranno impiegati nella manutenzione. Valuteremo». Ci sarà però da aspettare, perché mancano le linee guida della Regione. «Molti beneficiari», spiega a questo proposito l’assessore Di Bartolomeo, «in questi giorni si rivolgono agli uffici per porre quesiti e chiedere informazioni sui tempi di avvio dei progetti. Tuttavia in questa fase non possiamo ancora fornire risposte poiché siamo in attesa che la Regione emani le linee guida tese a definire le modalità di attuazione di questo patto di inclusione sociale. L’ente dunque ha concluso tutto il lavoro propedeutico in capo alle sue competenze».
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