Rifiuti nel Teramano, inchiesta sugli appalti dei comuni, il pm: "Così hanno favorito Diodoro"

Si allarga l’indagine: sequestri anche nel municipio di Mosciano, coinvolto l’ex sindaco Orazio Di Marcello
TERAMO. Non solo Giulianova, Roseto e Silvi ma anche Mosciano Sant’Angelo: l’inchiesta della procura è una macchia d’olio che si allarga nel mare informe del business rifiuti. Aumentano i Comuni coinvolti, cresce il numero degli indagati: tra i dodici (dirigenti pubblici, imprenditori, amministratori ed ex) c’è anche l’ex sindaco di Mosciano Orazio Di Marcello a cui la procura contesta, in concorso con l’imprenditore Ercole Diodoro, la turbata libertà degli incanti e l’abuso d’ufficio nell’affidamento del servizio.
I PM: FAVORITO DIODORO. Perchè è nella premessa del decreto di perquisizione firmato dai pm Luca Sciarretta e Andrea De Feis ed eseguito all’alba di venerdì sia nei quattro municipi sia nelle abitazioni private degli indagati che si svela l’essenza dell’inchiesta sugli appalti per la gestione dei rifiuti aggiudicati alla ditta Diodoro. Scrivono i magistrati: «Emergono gravi indizi in ordine a gravi delitti che sarebbero stati commessi in occasione di procedimenti amministrativi gestiti e definiti in seno alle amministrazioni comunali di Silvi, Roseto, Giulianova e Mosciano, e aventi ad oggetto gare di appalto indette dai predetti enti locali per l’affidamento dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani prodotti in quei territori. In particolare sembrerebbero emergere plurime condotte fraudolente poste in essere da organi di vertice e da dirigenti amministrativi dei suddetti enti locali al fine di favorire l’impresa Diodoro Ecologia srl nell’aggiudicazione delle relative gare d’appalto». E ancora scrivono i magistrati nel decreto di perquisizione: «Le ipotesi investigative ascrivono un ruolo determinante, nella commissione dei fatti illeciti oggetto di indagine, alla Diodoro ecologia, e per essa ovviamente al suo legale rappresentante Ercole Diodoro, che del resto ha visto accrescere di molto negli ultimi anni il proprio volume di affari proprio a seguito di recenti aggiudicazioni ad importanti appalti indetti da numerosi Comuni anche non abruzzesi».
IL SINDACO DI ROSETO. Il giorno dopo le perquisizioni il sindaco di Roseto Enio Pavone (indagato insieme al dirigente del settore urbanistica Lorenzo Patacchini, presidente della commissione del bando di gara vinto dalla Diodoro e a Maria Angela Mastropietro in questo caso nella veste di componente esterno della stessa commissione giudicatrice) «confida nell'operato della magistratura nella quale abbiamo piena fiducia e siamo convinti che questa indagine servirà a fare chiarezza sull'intera situazione e dimostrerà l'estrema correttezza e la trasparenza con la quale gli uffici del Comune si sono mossi nell'affidamento di questi importanti servizi per la città». Pavone ringrazia «gli agenti della Finanza di Teramo per l'estrema professionalità e correttezza dimostrata nel corso delle operazioni che hanno svolto».
L’INCARICO. Riferendosi al caso Roseto in un passaggio del decreto di perquisizione i magistrati scrivono: «L’ingegner Mastropietro è stata nominata membro esterno della commissione per la gara d’appalto di Roseto. A tal proposito nell’incarico a suo tempo ricoperto quale responsabile del procedimento della gara d’appalto per i rifiuti fatta nel 2011 dal Comune di Roseto, dapprima il Tar e successivamente il Consiglio di Stato hanno sentenziato l’annullamento degli atti impugnati condannando l’amministrazione in parola al risarcimento dei danni, evidenziando, nel contempo, la disastrosa condotta dell’ente pubblico. Nonostante ciò il Comune di Roseto ha ritenuto opportuno nominare la citata Mastropietro quale membro esterno della commissione giudicatrice della gara d’appalto per la gestione dei servizi raccolta rifiuti 2013-2018». La Mastropietro è indagata anche come dirigente del settore servizi alla città e territorio del Comune di Giulianova e, in questa veste, presidente della commissione del bando di gara vinto dall’associazione temporanea d’impresa (Ati) Diodoro-Team. Con la Mastropietro è indagato anche il marito, l’imprenditore Stefano Di Filippo. Tra gli indagati l’ex vice sindaco di Silvi Enrico Marini e i dirigenti comunali Carlo Durante e Nazareno Ferrante.
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