Rifondazione sfida il prefetto con l'ironia

4 Gennaio 2011

Soldà vieta le iniziative di protesta in centro: «Noi ne facciamo una di consenso»

TERAMO. Il centro storico è vietato alle manifestazioni di «protesta» e così Rifondazione Comunista ne organizza una di «consenso». Ricorre all'ironia il Prc per far risaltare l'incongruenza dell'ordinanza firmata dal prefetto Eugenio Soldà con cui si dichiara il cuore della città "zona rossa", inaccessibile a manifestazioni definite «problematiche».

Il provvedimento, secondo il partito, impedisce di organizzare qualsiasi iniziativa di contestazione, anche se non comporti alcun rischio di violenze o disordini. Per questo il Prc ha provocatoriamente modificato lo scopo del sit-in previsto per sabato, a partire dalle 17, in piazza Orsini, trasformandolo in un'iniziativa di consenso (ovviamente ironico) al governo nazionale e a quelli locali.

IL DIVIETO.
Rifondazione aveva presentato il 14 dicembre una prima richiesta per una manifestazione, destinata a evidenziare problemi economici e sociali di livello nazionale, che si sarebbe dovuta tenere il 18 dicembre. L'iniziativa doveva quasi coincidere con il primo anniversario dell'aggressione del 23 dicembre 2009 in cui tre giovani di un gruppo di sinistra furono feriti da alcuni loro coetanei di destra a Villa Pavone. Il prefetto però non ha consentito che si svolgesse in centro. «Avremmo dovuto farla alla Madonna delle Grazie», racconta Filippo Torretta, segretario comunale del Prc, «o aspettare gennaio».

L'ORDINANZA.
Il partito ha deciso di attendere un paio di settimane pur di poter manifestare in piazza Orsini ma il 23 dicembre Soldà ha emesso il provvedimento che dichiara il cuore della città "zona rossa". Nell'ordinanza, pubblicata anche sul sito internet della prefettura, si vieta il centro a manifestazioni «dirette a richiamare l'attenzione su particolari problematiche o a rappresentare alle istituzioni e all'opinione pubblica dissensi e proteste». Per il partito si tratta di una blindatura inaccettabile. «Qualunque forma di contestazione anche minima non può essere espressa in centro», evidenzia Torretta, «dove a questo punto sono permesse manifestazioni di consenso».

LA CONTROMOSSA.
Proprio questa considerazione ha spinto Rifondazione a lanciare una provocazione. Il 31 dicembre ha presentato una nuova richiesta di autorizzazione sempre per occupare piazza Orsini nel pomeriggio di sabato 8 gennaio. È stato cambiato però lo scopo della manifestazione. «Non è diretta a richiamare l'attenzione su particolari problematiche o a rappresentare alle istituzioni e all'opinione pubblica dissensi o proteste», scrive il partito in una nota, «ma si tratterà di un'iniziativa di consenso alle amministrazioni comunale, provinciale, regionale, al governo nazionale e a tutte le sue politiche, nonché occasione per esprimere la massima soddisfazione per la situazione socio-economica della popolazione».

IL SIT-IN.
La richiesta è stata presentata in questi termini al sindaco Maurizio Brucchi, che insieme alla questura è l'autorità competente a rilasciare il permesso di tenere la manifestazione sulla base delle indicazioni fornite dalla prefettura. Il Prc intende riunire militanti e cittadini in piazza Orsini per una sorta di assemblea pubblica accompagnata da musica.

Per il momento Torretta non ha ricevuto alcuna risposta dal sindaco. Il segretario, però, si dice sicuro che l'autorizzazione non verrà negata. «L'iniziativa», conclude, «rientra pienamente nei criteri fissati dal prefetto e dunque non può essere vietata».

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