cardiochirurgia

Riprende la fuga dei medici Mazzola punta a Pavia

TERAMO. Asl di Teramo a rischio di una nuova emorragia di camici bianchi. Nel corso degli anni dai reparti dei quattro ospedali sono andati via una serie di apprezzati professionisti, che hanno...

TERAMO. Asl di Teramo a rischio di una nuova emorragia di camici bianchi. Nel corso degli anni dai reparti dei quattro ospedali sono andati via una serie di apprezzati professionisti, che hanno lasciato le strutture teramane per altri lidi.

Solo in parte si è trattato di semplici pensionamenti, purtroppo molti hanno preferito altri ospedali o cliniche private indotti da mancati riconoscimenti professionali o dalla mancanza di risorse - personale e attrezzature - per operare al meglio.

Adesso c’è il rischio che uno dei medici ospedalieri apprezzati anche fuori regione, il primario della cardiochirurgia del Mazzini, Sandro Mazzola, lasci l’ospedale teramano. Il chirurgo sta partecipando a un concorso per il primariato nel reparto di cardiochirurgia dell’ospedale di Pavia e a metà luglio sosterrà un colloquio. Qualora dovesse vincere il concorso, il Mazzini perderebbe un importante punto di riferimento per i pazienti. Già una quindicina d’anni fa la cardiochirurgia teramana perse Giuseppe Di Eusanio, che ora opera a Villa Maria, clinica di Lecce dove dirige il dipartimento di cardiochirurgia. Un paio d’anni fa è andata via un’altra colonna del reparto, Renato Gregorini, che ora è primario nella stessa clinica leccese.

Una nuova perdita certo non farebbe bene al reparto che, nonostante il momento non felice per la sanità, va a gonfie vele. Nel 2011 sono stati eseguiti 515 interventi e l’Agenzia nazionale sanitaria (Agenas) del ministero della Salute ha incoronato il reparto primo in Italia: nelle sue sale operatorie si registra il più basso tasso di mortalità entro un mese dall’applicazione dei bypass aorto-coronarici: lo 0,20%.

In effetti c’è stato un paio di mesi fa un altro abbandono eccellente: si tratta del ginecologo Giampiero Di Camillo, che adesso lavora all’ospedale di Urbino. Il medico, uno dei pochi ginecologi laparoscopisti della Asl di Teramo, ha fatto il giro di tre dei quattro reparti di ginecologia (da un po’ ridotti a tre) della Asl: Giulianova, Sant’Omero e ultimanente Atri.

Mazzola (è ancora in forse) e Di Camillo sono solo gli ultimi di una lunga serie di “nomi” che hanno detto addio alla Asl di Teramo. Solo per citarne alcuni Renato Galzio, ora primario della neurochirurgia aquilana, Achille Lococo, ora primario della chirurgia toracica a Pescara, il famoso oculista Renato Schirru, tornato a Roma dopo qualche mese al Mazzini, o Alessandro Della Sciucca che ha lasciato l’ospedale di Atri per dirigere la gastroenterologia dell’ospedale di Penne. (a.f.)

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