«Risonanza? Vada nelle Marche» Bufera al Cup per le prenotazioni

Caso denunciato su Teleponte: l’operatrice al telefono consiglia alcune cliniche private fuori provincia Il manager Rolleri avvia un’indagine e chiede alla coop che gestisce il servizio di allontanare l’addetta

TERAMO. Il giornalista si finge paziente e scopre che al Cup della Asl di Teramo consigliano di rivolgersi, per aggirare le lunghe attese, a una serie di strutture private fuori provincia o, addirittura, fuori regione.

E’ l’estrema sintesi del servizio andato in onda ieri nel telegiornale di Teleponte. Il direttore Antonio D’Amore si è finto paziente che aveva urgenza di prenotare una risonanza magnetica a una spalla e ha telefonato al Cup della Asl. Dopo quasi cinque minuti di attesa il giornalista è riuscito a parlare con un’operatrice che gli ha detto che la prima disponibilità c’è il 31 agosto. D’Amore ha chiesto: «Del 2014?». E l’operatrice, vagamente imbarazzata, ha risposto: «No del 2015». A quel punto il giornalista, a metà fra lo stupito e il contrariato, ha fatto notare che si tratta di un’attesa di 17 mesi. L’operatrice a questo punto si è lanciata in una serie di consigli. Ha detto che l’alternativa è «Villa Serena, che è convenzionata con la Asl di Teramo», oppure Villa San Marco (che è ad Ascoli), Villa Anna (a San Bendetto) o Villa Letizia (all’Aquila).

Tutti la telefonata è stata ovviamente registrata e mandata in onda. D’Amore ha fatto notare che nei fatti è la stessa Asl che, consigliando strutture fuori regione, aumenta la già pesante mobilità passiva. E ha sottolineato anche che tutte le cliniche private indicate sono di fuori provincia, mentre non è stata “consigliata” Radiosanit di Roseto, struttura privata convenzionata con la Asl.

Il direttore generale della Asl Paolo Rolleri appena appreso del servizio andato in onda per la prima volta nel telegiornale delle 14, ha chiesto alla Nike, la cooperativa che svolge il servizio prenotazioni al Cup dal 2 novembre 2011, di sostituire l’addetta che ha dato i consigli quantomeno impropri. Nel pomeriggio ha poi formalizzato la richiesta in una lettera indirizzata alla Nike. «Ho scritto che quanto appreso dagli organi di stampa è un fatto molto grave», spiega Rolleri, «se verificato, bisogna prendere provvedimenti per la sostituzione dell'incaricata. Quanto andato in onda è una cosa fuori dal mondo, mi auguro che non sia una prassi consolidata. Mi domando se sia semplicemente una leggerezza o se quei “consigli”giovino a qualcuno: sicuramente andremo a fondo per vedere se c'è un disegno dietro». Rolleri è indignato, anche perchè uno dei suoi obiettivi è proprio la riduzione della mobilità passiva, cioè della spesa causata da pazienti teramani che vanno a farsi curare fuori Asl.

Il direttore peraltro risponde anche su eventuali invii di pazienti a Radiosanit: «è una struttura convenzionata per una piccolissima quota di prestazioni». E comunque spiega che attualmente il Cup della Asl di Teramo «dà la prima disponibilità nelle strutture pubbliche della provincia».

Indubbiamente non è un buon periodo per la Nike. Il Tar ha appena respinto il ricorso presentato dall’impresa teramana e dalla Gesam di Caserta contro l’annullamento dell’aggiudicazione della gara d’appalto per il Cup regionale. Una gara da 57 milioni di euro. Ora quest’altra tegola, che presuppone un’inchiesta da parte della Asl. In un momento, peraltro, critico, visto che è in corso una mini-gara per un nuovo appalto del servizio Cup della Asl, in attesa che si definisca la querelle per il Cup regionale.

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