Rissa in carcere tra clan opposti «Non si può garantire sicurezza» 

Pallini (Sappe): «Ennesimo episodio di violenza dovuto a sovraffollamento e carenza di personale» Interviene il Comune. L’assessore De Sanctis: «Situazione esplosiva, a repentaglio detenuti e agenti»

TERAMO . Rissa in carcere tra due gruppi di detenuti. È l’ennesimo grave episodio di violenza nella struttura di Castrogno denunciato dal Sappe, il sindacato della polizia penitenziaria. «Sabato sera, per motivi ancora da accertare, all’orario di chiusura delle celle, un detenuto albanese inaspettatamente ha spintonato l’unico agente di sorveglianza riuscendo ad aprire gli sbarramenti delle sezioni e due fazioni sono venuti alle mani», denuncia il segretario provinciale dell’organizzazione Giuseppe Pallini, «solo grazie alla prontezza d’intervento del personale accorso ha evitato guai peggiori per l’ordine interno».
Per il sindacalista «questo episodio evidenzia ancora una volta la gravissima carenza di personale, atteso che nei reparti detentivi dovrebbero essere di servizio tre poliziotti, invece ve n’era solamente uno». Pallini sottolinea di nuovo le criticità legate al sovraffollamento nel carcere di Castrogno. «A queste condizioni, con 170 detenuti in più, non si può garantire la sicurezza dell’istituto, ponendo a repentaglio l’incolumità degli operatori di polizia e dei detenuti», ribadisce, «non è più rinviabile l’adeguamento dell’organico dei poliziotti e il trasferimento in altre sedi di almeno 70 degli attuali detenuti per ripristinare un clima lavorativo sereno e che permette di assicurare le attività a favore dei detenuti». Per questo il segretario del Sappe rilancia il grido l’allarme rivolto al prefetto Massimo Zanni «affinché solleciti il ministro della Giustizia a risolvere i problemi della casa circondariale di Teramo e, nel frattempo, valuti l’opportunità di convocare con urgenza il comitato per l’ordine e la sicurezza prima che la situazione sfugga di mano dagli esiti imprevedibili». Alla politica teramana Pallini chiede «un atto ispettivo nell’istituto di pena per verificare le condizioni lavorative del personale di polizia penitenziaria e degli altri operatori e se vi sono le condizioni per assicurare ai detenuti quanto stabilito dalla carta costituzionale».
L’appello è raccolto dall’assessore comunale ai servizi sociali Ilaria De Sanctis. «Non possiamo permettere che nella città di Marco Pannella, ci sia il carcere più in crisi d’Italia», osserva, «oltre a essere uno dei più affollati sconta anche il sottodimensionamento dell’organico degli operatori, con l’ovvia conseguenza che viene meno la funzione rieducativa. È una situazione esplosiva che mette a repentaglio non solo i detenuti, ma anche la polizia penitenziaria, Il ministro Carlo Nordio ha dichiarato che le carceri sono una priorità, ma la situazione continua a peggiorare». (g.d.m.)
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