Roseto, tassa di soggiorno in consiglio il 30 per l’ok 

Nella proposta di delibera è previsto che si pagherà da aprile a settembre Frattari: «Difficile prevedere l’introito, crediamo che sarà sui 300mila euro»

ROSETO. Dal 1° aprile al 30 settembre 2018 a Roseto probabilmente si pagherà l’imposta di soggiorno. E’ la proposta di delibera dell’amministrazione guidata dal sindaco Sabatino Di Girolamo che, sabato 30 dicembre, verrà portata in consiglio comunale insieme a tutti gli altri aspetti del regolamento che disciplinerà la tassa di soggiorno. Per le tariffe invece bisognerà attendere perché, in caso di approvazione del regolamento, saranno stabilite successivamente dalla giunta comunale con apposita delibera.
«Stiamo pensando a una differenziazione delle tariffe», dice l’assessore al bilancio Antonio Frattari, «in base alla tipologia di attività. Per i camping sarà più bassa ovviamente e per gli alberghi si pagherà in base alle stelle. Per ora non so dire l’importo ma non sarà eccessivo». Anche chi ha una casa che dà in affitto per l’estate dovrebbe far pagare la tassa, ma il Comune di Roseto non ha fatto nessun censimento e, di conseguenza, il pericolo di evasione è molto alto. «Chi affitta la sua casa a fini turistici dovrebbe presentare una dichiarazione in Comune», precisa Frattari, «certo, come ente dovremmo controllare che tutti rispettino le norme».
Un altro aspetto importante del regolamento sono le esenzioni, previste per i minori fino a 14 anni di età, per i portatori di handicap gravi, per gli ospiti in situazioni di emergenza, per gli autisti di pullman di agenzie di viaggi e gli appartenenti alle forze dell’ordine. L’introito previsto dall’introduzione della tassa è difficile dirlo, anche se l’assessore Frattari cerca di fare una previsione. «Dovremmo prima stabilire le tariffe e poi potremmo fare una proiezione precisa», spiega, «anche se credo che saremo nell’ordine dei 300 mila euro».
La legge prevede che il gettito derivante dall’imposta servirà a finanziare interventi in materia di turismo, nonché interventi a sostegno di strutture ricettive, la manutenzione del territorio, funzione e recupero beni culturali ed ambientali locali, e relativi servizi pubblici. «Tengo a precisare che il nostro Comune», afferma Frattari, «a seguito delle riduzioni dei trasferimenti statali, e in particolare del persistente blocco della leva fiscale, non sarebbe in grado di mantenere livelli ottimali di manutenzione della città e dei servizi fino ad ora garantiti in materia di turismo».
La legge prevede che si debbano sentire le associazioni più rappresentative delle strutture ricettive (coloro che riscuoteranno l’imposta) prima di decidere l’introduzione della tassa di soggiorno. «Noi abbiamo avuto vari incontri con le associazioni», dice Frattari, «le quali hanno sempre ribadito la loro unanime e totale contrarietà all’introduzione della tassa di soggiorno. Certo, il loro no non è vincolante, alla fine infatti la decisione finale spetta all’amministrazione». Le associazioni, compatte, in più di un’occasione hanno ribadito il loro no, anche perché se gli altri Comuni della costa teramana non introdurranno, la tassa ci sarebbe disparità. «Giulianova e Pineto, per esempio, hanno il regolamento approvato da tempo», precisa Frattari, «e credo che il prossimo anno la introdurranno anche loro». L’amministrazione, inoltre, si riserva la facoltà di istituire un tavolo di concertazione con le associazioni turistiche per supportare la programmazione degli interventi e monitorare gli effetti dell’applicazione dell’imposta.
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