Scontri dopo Teramo-L'Aquila, stadio vietato per tre anni a otto tifosi biancorossi

Il verdetto su otto ultrà del Teramo puniti per i sassi lanciati agli aquilani in trasferta per la partita di andata dei play-off

TERAMO. Resteranno lontano dagli stadi almeno tre anni gli otto tifosi teramani raggiunti da altrettanti diffide emesse dal questore Amalia Di Ruocco e convalidate ieri mattina dal gip Domenico Canosa.

Si tratta dei provvedimenti emessi dopo la sassaiola che ci fu al termine della partita Teramo-L’Aquila, subito dopo la finale di andata dei play off. I diffidati sono gli ultrà del Teramo calcio che domenica 9 giugno non hanno assistito alla partita (cinque di loro erano già sottoposti a Daspo), ma hanno atteso il deflusso dei tifosi aquilani in prossimità dell'area di servizio Ip sulla Teramo-mare, scavalcando la recinzione del centro commerciale.

Secondo la ricostruzione della polizia, supportata dalle immagini catturate da alcune telecamere della zona, i tifosi si sono messi a bordo strada e hanno lanciato sassi e brandito cinture, danneggiando anche alcune autovetture in transito. «Le conseguenze», si legge in una nota della questura, «avrebbero potuto essere tragiche se fossero stati colpiti i conducenti e passeggeri dei mezzi, con conseguenti sbandamenti e incidenti stradali». Quel giorno l'immediato intervento dei poliziotti ha evitato il peggio perchè il gruppo degli ultrà teramani si è dileguato di corsa, fuggendo nelle campagne circostanti. Ma i poliziotti hanno avviato tutte le strategie investigative e in poco tempo sono riusciti ad identificare tutti i tifosi coinvolti nella sassaiola contro le auto.Per M.L., G.C., D.P.M. si tratta delle prime diffide, mentre per gli altri tre ultrà S.F. M.F. e D.D.V. (già destinatri di Daspo senza firma) è stata disposta la misura dell’obbligo di presentazione in uffici di polizia. Per F.G. e D.D.L. erano già vigenti i provvedimenti con firma sempre per una durata di tre anni. «Gli ultimi cinque», si legge in una nota della questura, «proprio perchè destinatari di precedenti provvedimenti di diffida, dovranno rispondere penalmente oltre che delle violenze anche dell’aver violato il provvedimento portandosi in un’area vicina allo stadio in coincidenza con il deflusso dei tifosi».(d.p.)

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