Scritte sul vescovado di ultras-vandali: non siamo di sinistra
La Digos acquisisce le immagini delle telecamere, Comune e curia denunciano ignoti. Il sindaco: voglio più controlli
TERAMO. La definizione di tifoseria di sinistra non è piaciuta agli ultras teramani. E sono scattate le scritte sui muri in pieno centro storico. Alcuni giornali, in primis Repubblica, pubblicavano l’altroieri l'elenco dei dieci capi ultras ritenuti più pericolosi, fra cui Davide Rosci, condannato a sei anni per l'assalto a un blindato a Roma e ora candidato nelle liste di Rifondazione comunista alle regionali.
E in questi articoli la tifoseria teramana è stata definita di sinistra, insieme a quella del Livorno. Questo non è piaciuto alla Curva est e qualcuno nella notte fra lunedì e martedì con spray rosso e nero ha imbrattato i muri del vescovado, in piazza Martiri della Libertà. Queste le frasi: «Nè neri nè rossi... solo biancorossi. La Repubblica vergogna! Curva est». E poi: «La nostra unica politica si chiama Teramo calcio 1913. Giornalista bastardo. Curva est» e «Diffidati con noi!». Sull'atto vandalico indaga la Digos. Gli agenti, agli ordini del vicequestore Mimmo De Carolis, stanno acquisendo in queste ore i filmati delle telecamere di sicurezza, sia quelle del Comune che private. Le immagini delle telecamere del Comune, acquisite dalla polizia scientifica, mostrano due giovani che sbucano da via Capuani e imbrattano con lo spray la parete del vescovado. Nel frattempo, il sindaco Maurizio Brucchi ha presentato in questura una denuncia contro ignoti e a quanto pare anche il vescovo Michele Seccia adotterà un’iniziativa simile nelle prossime ore. «E’ vergognoso», sbotta il primo cittadino, «non si possono sporcare i muri della città, non è possibile».Intanto già ieri, poco dopo le 11, il Comune ha dato incarico a due imbianchini di coprire le scritte. Brucchi attende gli sviluppi degli accertamenti avviati dalla polizia scientifica ma sollecita le forze dell’ordine e i vigili urbani a una maggiore attività di controllo sul territorio. «Con il comandante della polizia municipale», conclude, «ho già iniziato a pianificare un’attività straordinaria di sorveglianza».
Intanto l’avvocato di Davide Rosci, Filippo Torretta, invita a non associare il suo cliente «a quanto fatto, scritto o pensato da chi oggi frequenta la curva del Teramo calcio». Sull’articolo di Repubblica Torretta fa notare che «è stato inserito nell'articolo solo e soltanto per quanto accaduto a Roma nella manifestazione indetta dagli Indignati, e non per la sua passione calcistica». E che il servizio spicca per «approssimazione ed imprecisione».
Interviene anche il gruppo degli ultras della Curva est “Teramo zezza”: «Premettendo che Davide è un nostro amico, è stato, è e sarà sempre un ultras del Teramo, come si può minimamente pensare che la curva est sia una curva di sinistra? L'apoliticità della curva e dei suoi appartenenti all'interno della stessa è una cosa ben risaputa e non accettiamo né concepiamo simili accostamenti politici alla nostra curva, che ha fatto dell'apoliticità uno dei suoi baluardi maggiori! Davide è un amico, è agli arresti domiciliari per questioni estranee allo stadio ed esplicitamente politiche, ma questo non fa della Est una Curva di spiccata matrice sinistroide». (a-f.-g. d.m.)
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