Selfie all’università di Teramo è partito il corso che sdogana l’autoscatto

Lezioni della docente di storia dell’arte Raffaella Morselli sulle radici dell’autoritratto e l’elemento della condivisione

TERAMO. La lezione che non t’aspetti, cellulari in tasca e nessun selfie prima del suono della campanella. Il primo corso universitario tutto dedicato al fenomeno del momento, partito martedì, è insomma una cosa seria. «Non insegniamo agli studenti come farsi un autoscatto, ci mancherebbe», precisa subito Raffaella Morselli, la docente di storia dell’arte moderna dell’università di Teramo che martedì ha inaugurato a Scienze della comunicazione l’innovativo corso monografico rimbalzato anche sulle cronache nazionali.

«E’ vero», aggiunge la docente, «per la prima volta il selfie diventa materia di studio in un ateneo, ma è più un pretesto per indagarne le radici che risalgono all’autoritratto tra 800 e ‘900 e al passaggio alla fotografia. La differenza qui sta nella condivisione, nel fatto che un’immagine assume una seconda vita quando la si posta nell’agorà virtuale». In tutto sono una ventina i ragazzi della specialistica in management e comunicazione d’impresa che, fino ai primi di novembre, seguiranno le lezioni della docente e del dottorando Mario Savini. Il corso (il titolo è “Memento moi. Il selfie come pratica del ritratto”) analizzerà artisti contemporanei e approfondirà il concetto di identità in rapporto al social networking. Spazio anche ad alcune tecniche come il rooftopping (la mania estrema di fotografarsi da edifici alti e pericolosi) o i sellotape selfie (gli autoscatti con volti distorti da nastro adesivo), oltre allo studio di casi aziendali che hanno fatto leva sul selfie come strumento di marketing.

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«Ci sono molti esperimenti in questo senso», continua la docente, «del resto il selfie non ha più confini e ha contagiato tutti, da Obama a Papa Francesco. Noi lo riportiamo in un ambito universitario». Così la pensa anche il preside di facoltà, Stefano Traini: «L’intuizione sta nel prendere spunto da questo fenomeno per ricostruire pezzi di storia dell’arte e della comunicazione». Tra l’altro il corso vivrà oltre le lezioni grazie alla pagina facebook creata dagli studenti per continuare a confrontarsi sulla moda social.

L’iniziativa più interessante però è il progetto di media marketing – “Glocal” il nome provvisorio scelto martedì – che si svilupperà in una mostra di selfie scattati dagli stessi studenti accanto a luoghi, monumenti o eccellenze enogastronomiche abruzzesi. Le immagini saranno poi pubblicate in una sorta di carta geografica virtuale.

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«Sarà un po’ come negli autoritratti rinascimentali», chiude Morselli, «l’idea è creare una mappa dell’Abruzzo “abitata” dalle persone, dai loro volti e dai simboli scelti per rappresentare la nostra terra».

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