Sentenze per le azioni ex Tercas: rimborsati già quattro milioni 

La Federconsumatori annuncia: «Ora confidiamo nei giudici di Corte d’appello e di Cassazione» Accolti i ricorsi di 150 risparmiatori, c’è tempo fino a giugno del 2024 per andare in tribunale

TERAMO. Altre due recenti sentenze del tribunale di Teramo a favore dei risparmiatori per le azioni ex Tercas : dieci già le pronunce favorevoli per 150 risparmiatori che hanno permesso il rimborso di 3/4 milioni di euro nella provincia teramana sui circa 10/12 contestati. C'è ottimismo per il fatto che le sentenze di primo grado vengano confermate in appello e Cassazione e c’è tempo fino a giugno 2024 per proporre azioni legali. Ancora vento favorevole, dunque, per i risparmiatori della vicenda ex banca Tercas, oggi Banca Popolare di Bari.
In una conferenza stampa che si è svolta ieri inella sede della Cgil, la Federconsumatori (che si è costituita parte civile per i circa 400 risparmiatori che nel luglio del 2014 si videro azzerare il valore delle proprie azioni) ha annunciato un’altra vittoria processuale con le ultime due sentenze emesse ad aprile dai giudici civili Erika Capanna Piscè e Carla Fazzini.
Tutti i fatti oggetto delle sentenze risalgono al 2006, prima del commissariamento del 2012 e prima dell’ingresso della Banca Popolare di Bari. L’obbligo di informare in modo puntuale e specifico l’investitore, la segnalazione di inadeguatezza con motivi e ragioni specifiche degli investimenti, l’aver solo consegnato un modello prestampato per assolvere agli obblighi di informazione sono ancora una volta i fatti contestati alla ex banca Tercas, oggi Popolare di Bari, che è stata condannata a risarcire i 25 risparmiatori di tutte le somme impiegate per l’acquisto dei titoli con l’aumento del 25% a titolo di interessi e rivalutazione.
Una pronuncia, quella recente, che si aggiunge alle altre emesse a favore degli assistiti della Federconsumatori che sta portando avanti una class action in raggruppamenti. Le sentenze sono tutte di primo grado con esecuzione provvisoria e sono state impugnate dalla Popolare di Bari: una è stata confermata in appello ed è arrivata alla Corte di Cassazione, mentre le altre nove attendono la pronuncia del secondo grado di giudizio per approdare, poi, alla Suprema Corte. «Il tribunale ha ritenuto la natura contrattuale della responsabilità addebitabile alla banca con la conseguente prescrizione decennale», ha spiegato l’avvocato Massimo Cerniglia, «quindi altri risparmiatori hanno tempo per ricorrere entro il giugno 2024. Abbiamo fatto delle piccole class action raggruppando i risparmiatori che avevano i requisiti simili per evitare di intasare i tribunali. Tuttavia siamo ottimisti perché le dieci sentenze del tribunale di Teramo consolidano l’orientamento della Cassazione». L'altro legale incaricato Renzo Di Sabatino ha aggiunto: «È una soddisfazione doppia, non solo come professionista, ma come cittadino di questa provincia perché i risparmi tornano sul territorio. Ribadisco la fiducia nella conferma perché il tribunale di Teramo ha seguito l’ordinamento della Corte in materia». Un lavoro certosino quello di Federconsumatori che è partito con il compianto presidente Ernino D’Agostino che è stato ricordato ed elogiato ieri mattina ed è proseguito negli anni. «I risparmiatori interessati alla vicenda sono circa 20,30% in più di quelli che hanno partecipato alla class action», hanno chiarito Francesco Trivelli della Federconsumatori regionale e Dante Di Carlo di quella provinciale, «ma con i nostri avvocati abbiamo esaminato ogni caso singolo e scoraggiato chi non aveva gli elementi che in giudizio sostenessero la ragionevolezza della richiesta. Al contrario abbiamo incoraggiato gli azionisti che avevano i requisiti adatti».
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