Martinsicuro

Senzatetto ucciso a Martinsicuro, la svolta dopo oltre tre anni: il presunto assassino preso in Francia

29 Luglio 2025

I Carabinieri di Teramo a una svolta dopo tre anni e mezzo di indagini sull’omicidio di Cristian Muntianu, cittadino romeno, senza fissa dimora, deceduto all’età di 49 anni a Martinsicuro. Arrestato un connazionale rifugiatosi in Francia.

Nei giorni scorsi, a Montpellier, la Polizia francese ha arrestato Mircea Alexandru Istrate, nato in Romania nel 1987, in esecuzione di un mandato di arresto europeo, emesso dal Gip di Teramo, su richiesta della locale Procura, concordando con le risultanze investigative del dipendente Reparto operativo.

Istrate è indagato dell’omicidio di Cristian Muntianu, anch’egli cittadino romeno, del 1975 e senza fissa dimora.

Il corpo della vittima fu rinvenuto, il 22 marzo 2022, in stato di avanzata decomposizione, occultato tra le macerie di un edificio abbandonato nella frazione di Villarosa di Martinsicuro. La scoperta del cadavere fu resa possibile grazie alla segnalazione del titolare di un bar, situato nei pressi del centro commerciale, il quale, insospettito dall’assenza prolungata di Muntianu, che era solito frequentare la zona, decise di entrare nell’edificio abbandonato, ove aveva notato alcune macchie di sangue e, di conseguenza, ha allertato immediatamente i carabinieri.

Le prime ricerche non avevano portato a risultati positivi ma, successivamente, grazie all’intervento dei cani molecolari del Nucleo cinofili carabinieri di Bologna, il cadavere è stato rinvenuto, nel piano interrato dello stabile, luogo in cui si presume sia avvenuto l’omicidio, nascosto tra calcinacci e detriti da cantiere.

L’occultamento era stato realizzato con cura: il corpo era coperto da calcinacci, frammenti di catrame plastificato e plastica, proveniente da un vecchio serbatoio, rendendo difficoltosa, pertanto, la rilevazione di odori e liquidi di decomposizione. A seguito del rinvenimento, i carabinieri del comando provinciale hanno impresso un deciso impulso alle indagini, attivando un’azione investigativa a tutto campo. Da un lato, l’attenzione si è concentrata sull’identificazione degli occupanti dello stabile; dall’altro, sono state sviluppate attività info-investigative, estese agli ambienti criminali della zona. È stato così possibile accertare che quell’edificio era abitualmente frequentato da persone, in condizioni di emarginazione sociale, prive di una dimora stabile, spesso invisibili al tessuto sociale cittadino, che sopravvivevano di elemosina e di piccoli espedienti.

Le successive indagini del Nucleo Investigativo hanno evidenziato che Istrate, già sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, presso la Compagnia di Alba Adriatica, non si era sottoposto ai controlli dal 1° marzo 2022. I militari hanno acquisito ulteriori elementi investigativi che hanno delineato un quadro comportamentale, marcatamente violento da parte di Istrate, il quale era solito aggredire la vittima, per sottrarre i pochi guadagni racimolati. È proprio in questo contesto di degrado sociale, sopraffazione e marginalità estrema, che si è consumato l’omicidio, frutto di un’escalation di violenze ripetute e di un rapporto basato sull’abuso e sull’intimidazione.

L’indagine si è ulteriormente consolidata grazie all’impiego di sofisticate attività tecniche e accertamenti scientifici, che hanno permesso di individuare tracce di DNA dell’indagato proprio nel luogo del rinvenimento del cadavere. Tali riscontri, uniti a testimonianze e intercettazioni, hanno consentito di ricostruire con chiarezza la dinamica del delitto: Muntianu sarebbe stato ucciso con un colpo alla testa, inferto da Istrate con un bastone di ferro.

Dopo il delitto, secondo gli investigatori, Istrate si è adoperato per occultare il cadavere e poi si è dato alla fuga, dirigendosi, infine, verso la Francia, ove aveva già vissuto, per diversi anni, prima di trasferirsi in Italia. Il sospetto dei Carabinieri, che ora stanno ricostruendo gli appoggi di cui ha goduto l’arrestato, è che, all’indomani del delitto, si sia inizialmente rifugiato in Romania. Nell’indagine, un ruolo di assoluto rilievo è stato svolto dalla Procura di Teramo, che ha coordinato l’intera inchiesta, sin dalle prime fasi.

Grazie all’azione sinergica di magistratura e carabinieri è stato possibile sviluppare un impianto accusatorio solido, culminato nell’emissione di un mandato di arresto europeo e della successiva estradizione. La cattura è stata resa possibile grazie a indagini meticolose, condotte dal Nucleo Investigativo in sinergia con EUROJUST (Servizio europeo di cooperazione giudiziaria) e con la Divisione S.I.Re.N.E. del Ministero dell’Interno (acronimo di Richiesta di informazioni supplementari a livello nazionale: canale Schengen per lo scambio info-operativo tra Forze di Polizia e Giustizia europee).

Nei giorni scorsi, al termine di un’articolata procedura di cooperazione internazionale, l’uomo è stato estradato in Italia dalle autorità francesi. Attualmente è detenuto presso una struttura penitenziaria italiana, a disposizione dell’Autorità giudiziaria competente.