Sequestrato il residence fuorilegge

Corropoli, è abusivo: via anche gli inquilini degli undici appartamenti

CORROPOLI. Un intero residence "fantasma", completamente abusivo e occupato da una ventina di persone, è stato sequestrato dai carabinieri della stazione di Corropoli diretti dal maresciallo capo Francesco Farinaro. Il complesso, corredato di piscina e ampio parcheggio in corso di realizzazione, è in via Cisterna a Corropoli in una zona rurale sottoposta a vincolo archeologico e paesaggistico. Il sequestro preventivo è stato convalidato dal gip di Teramo Marina Tommolini (pm Laura Colica) e vede indagati la proprietaria dell'immobile, N.G. di 83 anni di San Benedetto e il gestore del residence D.G. di 55 anni di Corropoli ma residente ad Alba. Sono entrambi sotto inchiesta, a vario titolo, per abuso edilizio, evasione fiscale e altri reati urbanistici e tributari.

Infatti, secondo i riscontri finora emersi dall'indagine dei carabinieri, il residence composto da 11 appartamenti è stata realizzata senza alcun titolo autorizzativo e in totale difformità anche rispetto ai piani urbanistici e rispetto alla normativa. In realtà c'era una vecchia costruzione su quell'area, la cui licenza edilizia risale al 1988, su cui è stata poi realizzata la residenza turistico-alberghiera nota come Rta. Agli accertamenti hanno partecipato anche la polizia municipale diretta da Remo Compagnoni e l'ufficio tecnico comunale. La collina dietro la struttura è stata sbancata per far posto a un ampio parcheggio mentre di fianco è stata sequestrata anche la piscina in costruzione. Il dato curioso è che l'affitto degli appartamenti è stato pubblicizzato con un telo lungo tre metri affisso sul balcone di una casa proprio di fianco alla stazione dei carabinieri. Va aggiunto, poi, che gli occupanti (italiani e stranieri), per i quali si dovrà ora procedere allo sgombero, risultano sconosciuti alle autorità comunali. A questi, per gli alloggi sprovvisti anche di requisiti igienico-sanitari, venivano rilasciate ricevute d'affitto carta straccia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA