Silvi, il Comune chiude gli chalet

Già scattati i primi sette provvedimenti, una mazzata sui balneatori

SILVI MARINA. Parte da Silvi Marina la "mazzata" sugli stabilimenti balneari. I controlli sugli chalet del litorale, disposti dal settore commercio del Comune in accordo con l'ufficio urbanistica, hanno infatti portato alla sospensione della licenza per 7 stabilimenti balneari, per abusi edilizi o mancato rispetto della norme sulla somministrazione di alimenti e bevande.

I controlli hanno finora riguardato venti strutture su una cinquantina. E la sospensione della licenza sta per arrivare ad altri otto chalet. Per ora le notizie escono col contagocce, ma hanno subito innescato reazioni.

Del problema, che avrà pesanti riflessi negativi sull'economia locale alla vigilia della stagione estiva, so è subito discusso ieri sera in una riunione con tutti i balneatori silvaroli, indetta dalla Federbalneatori e tenutasi nello chalet «Il Pontino».

La legge prevede che ogni anno, prima dell'inizio della stagione balneare, ciascun gestore di stabilimento balneare chieda al Comune il rinnovo della licenza, presentando un'autocertificazione sul possesso dell'agibilità dell'immobile e di altri requisiti. Quest'anno l'Ufficio Commercio del Comune ha disposto verifiche su quanto dichiarato dai balneatori, scoprendo così irregolarità ed abusi. «Il rispetto di leggi e regole vale per tutti, anche per i gestori di stabilimenti balneari», afferma Luigi De Sanctis, dirigente del Settore Commercio. «Gli chalet devono avere l'agibilità ma, com'è stato finora accertato, alcuni gestori non ne hanno mai fatto richiesta, altri hanno commesso abusi edilizi, altri ancora non sono in regola circa la somministrazione di alimenti e bevande. All'inizio di maggio», fa rilevare il funzionario, «abbiamo comunicato ai balneatori l'obbligo di mettersi in regola, ma a quanto pare non tutti l'hanno fatto».

Si dice comunque preoccupato per questa situazione, il sindaco di Silvi, Gaetano Vallescura, che garantisce «il massimo impegno dell'amministrazione per evitare che altri stabilimenti balneari chiudano».

Il primo cittadino incontrerà oggi pomeriggio i balneatori e annuncia «in giunta sarà approvato un atto con il quale concedere ai balneatori un termine congruo per la regolarizzazione, che sarà probabilmente di 90 giorni». Ma persino per Cristiano Tomei, di Montesilvano, coordinatore regionale della Federbalneatori, una proroga di 90 giorni è inopportuna. «Se ci sono chalet non in regola, è giusto che regolarizzino la loro posizione», afferma Tomei, «ma nel giro di quindici giorni, non di novanta. Se ci sono opere abusive o difformi vanno subito demolite, perché noi siamo per il rispetto della legge e la corretta gestione del demanio».

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