Sit-in sotto il municipio: «Diritto alla casa per tutti»

13 Ottobre 2024

Casa del Popolo chiede il blocco degli sfratti e interventi immediati in via Longo Il sindacato inquilini Sicet punge la Regione: «L’Ater è ancora senza presidente»

TERAMO. Un sit-in di protesta per denunciare il problema dell'emergenza abitativa in città. Si è svolta ieri pomeriggio, in via Carducci (sotto la sede del Comune), la mobilitazione organizzata dalla Casa del Popolo con l'obiettivo di sollecitare l'intervento delle istituzioni. Nutrito il gruppo dei partecipanti all'assemblea pubblica che ha visto la presenza, tra gli altri, dell'ex assessora comunale ai servizi sociali Ilaria De Sanctis. Per qualche minuto c'è stata anche la vice sindaca Stefania Di Padova, attuale assessora alle politiche sociali e della casa. Al sit-in sono intervenuti alcuni immigrati, i militanti del Centro politico Santacroce e del sindacato Asia-Usb, il sindacato inquilini Sicet e gruppi di terremotati e residenti delle palazzine di via Longo. Nel prendere spunto proprio dalla difficile situazione di via Longo e dagli interventi non ancora effettuati dal Comune i manifestanti hanno intonato il grido "vergogna, vergogna". Durante il sit-in si è parlato degli sfratti (è stato chiesto un incontro con il prefetto Fabrizio Stelo per chiederne il blocco) e dei costi elevati degli affitti, oltre a ribadire la necessità di avere un dormitorio comunale e uno studentato per universitari. «La casa è un diritto», hanno sottolineato i promotori della protesta, «e non ci accontenteremo più di promesse vuote».
LA POSIZIONE DEL SICET
«Il rapporto con la politica e le amministrazioni locali è spesso fonte di difficoltà per chi vive una condizione di disagio abitativo». Comincia così un lungo comunicato scritto alla vigilia del sit-in dal segretario provinciale del Sicet-Cisl Abruzzo Molise (il sindacato degli inquilini) Antonio Di Berardo. A proposito delle palazzine di via Longo Di Berardo evidenzia: «Oggi, nelle casse comunali, ci sono 5 milioni di euro a disposizione per alcuni interventi di pubblica utilità. La richiesta che il Sicet fa è di mettere a disposizione 2,5 milioni di euro per le prime due palazzine o le prime tre e dare avvio alla riqualificazione urbana del quartiere stesso». Di Berardo poi denuncia: «La Regione Abruzzo ha registrato ritardi nella nomina del presidente dell'Ater. Questo ritardo ha già avuto ripercussioni significative, poiché l'Ater è l'ente responsabile della gestione degli alloggi popolari e di altre questioni legate all'edilizia residenziale pubblica. A pagare sono i cittadini e gli inquilini, abbandonati al proprio destino. La grave emergenza abitativa angoscia oltre tremila famiglie in tutto il territorio provinciale. A Teramo 500 famiglie sono in attesa da decenni nelle graduatorie emergenziali; il 90 per cento dell’edilizia popolare è da ristrutturare e a rischio staticità; periferie e quartieri popolari in degrado. L'emergenza abitativa è all'ordine del giorno. Le politiche pubbliche per la casa», conclude la nota del Sicet, «sono carenti e l'edilizia residenziale pubblica assolutamente insufficiente».
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