Spacciano usando chat criptate: scoperta la banda dei minori, hanno tra i 16 i 17 anni

Scattano perquisizioni e sequestri di telefoni e tablet nelle abitazioni di dieci giovanissimi indagati. Per uno, trovato con un chilo di hashish e dosi di cocaina, è stato disposto l’arresto
TERAMO. Nei fatti l’ennesima conferma di uno scenario sempre più da allarme sociale per il coinvolgimento di giovanissimi presunti artefici dello spaccio di droga oltre che di giovanissimi consumatori. Perché l’inchiesta della Procura per i minorenni dell’Aquila – che ieri ha portato a una raffica di sequestri e perquisizioni nel capoluogo con l’arresto di un 17enne trovato con un chilo di hascisc – racconta un sistema di spaccio codificato con tanto di chat criptate per gestire grossi quantitativi di droga sul mercato teramano (spesso davanti alla scuole) in un collaudato apparato che sembra proprio quello delle organizzazioni criminali.
Il tutto, ancora una volta, a suonare l’ennesimo allarme per un disagio giovanile che genera violenza individuale e di gruppo, che trova nei social uno dei canali preferenziali, che alimenta studi sociologici e fascicoli giudiziari. Come quest’ultimo, appunto, che porta la firma del procuratore per i minorenni David Mancini.
Dieci gli indagati, tutti tra i 17 e i 18 anni non ancora compiuti, che secondo l’accusa – tutta evidentemente ancora da dimostrare nei successivi passaggi – gestivano un maxi spaccio di droga «all’interno del circuito cittadino teramano e spesso in prossimità di istituti scolastici» si evidenzia in uno dei decreti di perquisizione. E ancora, sempre come delineato nei primi atti: «Ciascuno degli indagati, pur se con modalità e intensità diverse, è dedito stabilmente a tale illecita attività fonte di rilevanti guadagni e di elevato allarme sociale, proprio in ragione della minore età di molti dei fruitori, nonché cessionari finali».
Secondo una prima ricostruzione il gruppo manteneva i contatti, attraverso telefonini o tablet, su delle piattaforme caratterizzate da un particolare, cioè molto alto, livello di criptazione dei messaggi con il chiaro intento di evitare intercettazioni o altro. Proprio utilizzando questi sistemi si scambiavano informazioni sul traffico di considerevoli quantitativi di sostanza stupefacente – si parla di chili di hascisc – da far arrivare sul mercato teramano.
Messaggi su piattaforme criptate, dunque, per organizzare spostamenti di sostanze, modalità di consegna e appuntamenti. Nel corso delle perquisizioni fatte ieri mattina dai carabinieri, su delega dell’autorità giudiziaria, nell’abitazione di uno degli indagati, un 17enne, i militari hanno trovato un chilo di hascisc e delle dosi di cocaina. Per il giovane (assistito dall’avvocato Nello Di Sabatino) è scattato l’arresto con detenzione nell’istituto per minori dell’Aquila. Nelle prossime ore comparirà davanti al giudice per l’udienza di convalida.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

