Spinto in strada e investito Partiti gli interrogatori 

Sentite due donne che lavorano nel night e tre collaboratori del gestore fermato Sono accusati di intralcio alla giustizia per aver ostacolato le indagini

SILVI. L’obiettivo è quello di rendere sempre più solido l’impianto accusatorio. Ed è in questa direzione che vanno gli interrogatori iniziati ieri dei cinque indagati accusati di reati quali intralcio alla giustizia e favoreggiamento personale.
L’inchiesta è quella aperta per omicidio preterintenzionale a carico di Pietro Mercurio, il 60enne gestore di night originario di Gragnano ma residente tra Silvi e Città Sant’Angelo, che dall’alba di giovedì è nel carcere di Vasto con la pesante accusa di aver spintonato in strada l’imprenditore 51enne di Città Sant’Angelo Marco Monti poi investito da una macchina. Secondo l’accusa tutto sarebbe avvenuto al termine di una lite scoppiata per questioni legate a una donna che all’epoca dei fatti lavorava nel night-club Zeus, il locale di Silvi davanti a cui la notte del 19 aprile di un anno fa avvenne l’incidente.
I cinque indagati sono due donne che all’epoca dei fatti lavoravano nel night club Zeus e i tre collaboratori del gestore arrestato. Secondo l’accusa alcuni di loro avrebbero assistito ai fatti ma successivamente avrebbero dato delle versioni diverse mentre altri avrebbero aiutato l’arrestato a disfarsi delle immagini del sistema di videosorveglianza. Per gli investigatori, le indagini sono state delegate ai carabinieri, tutti avrebbero innalzato un vero e proprio clima di omertà.
Nel frattempo i legali di Mercurio, gli avvocati Gaetano Fontana e Alberto Dell’Orletta, si apprestano a impugnare l’ordinanza di custodia cautelare al tribunale del Riesame. L’arrestato, che si trova nel carcere di Vasto, si è avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Mercurio, sostiene l’accusa, quella sera del 19 aprile dell’anno scorso, avrebbe spintonato la vittima in strada, proprio nel momento in cui sulla statale 16 sopraggiungeva una macchina, al termine di una violenta lite scoppiata già nel locale per la contesa di una donna.(d.p.)
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