“Stato antartico”, prime condanne

25 Giugno 2023

Decise nel rito abbreviato dal giudice di Catanzaro, a processo tre teramani

TERAMO. Scattano le prime condanne nel processo, in corso a Catanzaro, all’autoproclamato “Stato antartico di San Giorgio. Sono gli effetti del rito abbreviato celebrato davanti al gup Gabriella Pede per alcuni degli imputati. Nel procedimento sono coinvolti anche tre teramani per i quali resta in corso il processo. Si tratta del medico no vax Roberto Petrella, difeso da Tommaso Navarra, del commercialista Enrico Gambini, assistito da Cataldo Mariano, e del consulente tecnico di Pineto Federico Lombardi, affiancato in giudizio da Maria Assunta Chiodi. Secondo le accuse emerse dall’indagine condotta dal procuratore Nicola Gratteri gli imputati, tramite una campagna di proselitismo, avevano fatto aderire allo “Stato antartico” un numero notevole di persone che avevano pagato un corrispettivo per l'acquisto della cittadinanza e di alcuni documenti connessi allo status di ”sangiorgesi”.
Sono finiti a processo così, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere e concorso esterno in associazione per delinquere finalizzati a truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l'espatrio, riciclaggio, tentata estorsione, esercizio abusivo di professione, favoreggiamento e falso.
A definizione del rito abbreviato in tre hanno patteggiato. Sono Aldo Piattelli di Roma (un anno e sei mesi di reclusione), Giulio Sartoron di Borgoricco, in provincia di Padova (un anno e dieci mesi di reclusione) e Manuel Casara diViterbo (nove mesi e dieci giorni). Per tutti e tre è stata disposta la sospensione condizionale. Il gup ha condannato Emanuele Frasca di Squillace a due anni, sei mesi e 20 giorni, Christian Lacalandra di Lucca a otto mesi, Claudio Martino di Roma a dieci mesi e Rocco Viva di Ruffano (Lecce) a otto mesi. Anche per i tre il giudice ha disposto la sospensione condizionale. Gli imputati sono stati condannati al risarcimento dei danni in favore dell’unica parte civile, una donna difesa da Alessio Spadafora, che era stata indotta a versare 600 euro con la promessa di un incarico nel corpo di polizia nell’inesistente Stato teocratico. Assolta Anna Maria Mazzaglia, difesa da Maria Domenica Vazzana. Il gup Pede, inoltre, ha rinviato a giudizio Philip Chircop, 71 anni, residente a Malta.