Stazione ferroviaria, orari spariti

Senza biglietteria automatica da 7 mesi, dal 31 luglio chiude anche il bar

TERAMO. Tolti gli orari alla stazione. Da oltre un mese sulla bacheca della sala d'attesa dello scalo ferroviario di Teramo non c'è più traccia delle coincidenze dei treni che da Giulianova vanno nel resto d'Italia. Erano stati affissi da Trenitalia dopo varie proteste dei passeggeri e in sostituzione dello schema con gli orari preparato dal paladino della stazione, Paolo D'Incecco. Poi, all'improvviso, sono scomparsi lasciando i pendolari nel totale smarrimento e la bacheca desolatamente vuota.

Su di essa c'è solo un foglio con su scritto l'avviso che il bar-ristorante "Capolinea", che si trova a fianco alla stazione, rimarrà chiuso dal 31 luglio al 7 agosto.  E sarà un altro problema da fronteggiare per i viaggiatori: infatti da sette mesi la biglietteria automatica dello scalo ferroviario è rotta e nessuno l'aggiusta.

L'unico modo per munirsi del biglietto è andare quindi nel vicino bar, ma per sette giorni non sarà possibile farlo.  I soli orari visibili nella sala d'attesa sono quelli (aggiornati lo scorso 13 giugno e validi fino all'11 dicembre 2010) dei treni regionali in partenza e in arrivo da Teramo.

Al tirar delle somme, dunque, lo scenario è quello di sempre: la stazione cittadina resta da terzo mondo e i disagi aumentano quotidianamente.  Non c'è più l'impalcatura esterna messa lì dopo il terremoto del 6 aprile 2009 per evitare che l'intonaco rosso potesse cadere sui passanti.

Il ripristino dell'illuminazione nei pressi delle panchine e dei binari, avvenuta alla fine di febbraio dopo un articolo apparso sul Centro, è stato come un lampo nel buio.

I bagni pubblici sono murati da anni e non c'è verso che qualcuno li faccia riaprire, così come sembra ormai un'utopia l'attivazione di uno sportello informativo per i passeggeri.

Nel frattempo, sul prato dove un tempo c'erano il verde e lo scalo merci, la sporcizia è tornata a fare da padrona.  Erba alta, cartacce, bottigliette di plastica e cartelloni divelti dominano incontrastati e nella totale indifferenza. E' l'immagine-simbolo dello stato di abbandono in cui è ridotta la stazione di Teramo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA