Strappati i manifesti dei tifosi

Tolti alla vigilia dell’incontro con i cittadini per il referendum

TERAMO. Il comitato per la difesa del vecchio stadio scende in piazza. Dopo le 5mila firme raccolte per proporre il referendum destinato a salvare il Comunale dall’abbattimento, gli ultrà non si fermano e continuano la mobilitazione. Per oggi alle 16 hanno organizzato un dibattito pubblico in piazza Orsini, a pochi metri dall’ingresso del muncipio.
L’obiettivo? Sollecitare la sospensione della gara d’appalto avviata dall’amministrazione cittadina per costruire il nuovo teatro al posto dello stadio. L’incontro è stato annunciato con locandine affisse ieri mattina lungo corso San Giorgio e in molte altre zone del centro storico.

TOLTI DAI MURI.
Nel pomeriggio, però, accade qualcosa che sa di schiaffo ai tifosi. I manifesti sono stati staccati dai muri, soprattutto del Corso, e ammucchiati a terra fino a che non sono i giunte le spazzatrici e una squadra di operai della Team il cui intervento probabilmente è stato chiesto proprio dall’amministrazione. Gli operai hanno impiegato circa due ore per far sparire gli annunci dei tifosi sia del risultato raggiunto con la raccolta delle firme, sia della manifestazione prevista per oggi pomeriggio davanti al Comune. Ma cosa c’era scritto sui manifesti strappati?

LE FRASI DEI TIFOSI.
Nelle locandine il comitato “Giù le mani dal Comunale” sottolineava la necessità di «esprimere la socrosanta volontà di una grande fetta della popolazione che oggi più che mai vuole continuare a rivendicare il diritto e la possibilità d’intervenire sulle scelte della nostra città».

La richiesta di consultazione popolare, sulla cui ammissibilità si dovrà pronunciare una commissione di sei esperti (tra di loro ci sarà anche un magistrato) nominata dal consiglio comunale, non ha interrotto la procedura d’appalto che fissa al 5 maggio la scadenza per la presentazione delle offerte da parte delle imprese interessate a realizzare l’intervento da circa 40 milioni di euro che prevede l’abbattimento del vecchio stadio e la realizzazione di un teatro, di parcheggi sotterranei e soprattutto di oltre cento nuovi appartamenti.

«E’ dovere dei cittadini impegnati in una mobilitazione democratica in corso», affermano gli ultrà, «chiedere alla classe politica il dovuto rispetto nella gestione collettiva e non personale di un bene pubblico». Al dibattito di oggi è stato invitato a partecipare anche il sindaco Maurizio Brucchi proprio perché il comitato promotore del referendum si dice «convinto della logica e irrinunciabile presenza tra i cittadini da parte di chi è chiamato a tutelare gli interessi della collettività».

© RIPRODUZIONE RISERVATA