Stremati dopo sei giorni al freddo «Non lasciate la gente morire»

In migliaia sono ancora isolati e 18mila senza corrente elettrica in tutta la fascia pedemontana A Valle Castellana 120 portati via dagli elicotteri, si chiede carburante per i gruppi elettrogeni

TERAMO. Non sanno che farsene delle scuse di chi continua a chiamarla nevicata eccezionale. Perchè dopo sette giorni senza corrente elettrica, con la neve che blocca la porta di casa, con medicine e cibo che scarseggiano e con gli elicotteri che lanciano viveri, c’è solo rabbia e sconforto. Uno scenario da guerra con decine di centri ancora isolati come gran parte delle frazioni di Montorio, Castelli, Castel Castagna, Basciano, Isola, Arsita, Bisenti, Civitella del Tronto, Cermignano, Crognaleto, Colledara, Tossicia, Pietracamela e Valle Castellana dove ieri più di 120 persone sono state sgomberate con gli elicotteri. Fino a ieri sera ancora 18mila senza corrente di cui 4mila, tra Crognaleto e Cortino, con tempi di previsione indefiniti perchè non raggiungibili. Così, almeno, dice l’Enel.

COSI’ SI MUORE. A Cusciano, frazione di Montorio, in duecento sopravvivono ormai da cinque giorni senza corrente elettrica, senza telefoni, attaccati l’uno all’altro per farsi forza. La signora Anna di anni ne ha 80 e di nevicate abbondanti ne ricorda tante. «Non è la neve che ci spaventa», risponde al telefono di casa, «perchè a questo siamo abituati. Ma non si può stare tutto questo tempo senza corrente elettrica, così la gente muore. Io sono anziana e quindi va bene tutto, ma i giovani perchè devono subire tutto questo? Io sono con la mia famiglia e altra gente del paese e aspettiamo che liberino la strada così magari ci portano qualche gruppo elettrogeno. Abbiamo il camino, ma comincia a non bastare più». Stessa cosa nella frazione di Colledonico dove 80 persone sono isolate e senza corrente elettrica da lunedì sera.

MANCA LA BENZINA. I cento residenti di San Giorgio di Crognaleto si sono radunati in quattro case. Ieri sera doveva arrivare la turbina per liberare la strada, ma si è rotta e così un’altra notte d’isolamento senza corrente elettrica e con i viveri che scarseggiano per tutti. Anche per un bambino di 16 mesi. Racconta Rita Profeta: «E’ uno scandalo, qui non si vede nessuno. Abbiamo un generatore, ma ci hanno mandato solo 25 litri di benzina che a malapena bastano per qualche ora di autonomia. Allora l’abbiamo razionata e la usiamo solo per qualche ora, il tempo di riscaldare le case perchè abbiamo tutti gli impianti termoelettrici. Abbiamo chiesto che ci mandino dei viveri con gli elicotteri, ma stiamo ancora aspettando». Così come continua ad aspettare Erminio Castelli, allevatore di Macchia da Borea, frazione di Valle Castellana, bloccato in casa da una slavina finita sulla strada. «Non c’è corrente da giorni, l’autonomia del generatore sta finendo», urla di rabbia, «ho tre figli piccoli. Che facciamo?».

ANIMALI MORTI. A Befaro di Castelli, frazione ancora isolata e senza luce, Arnaldo Di Gennaro, allevatore, “convive” decine di animali morti vicino casa dopo che il tetto della stalla è crollato per la neve. «Non so che fare», dice, «sono giorni che aspetto. Ma qui non si vede nessuno».

©RIPRODUZIONE RISERVATA