Tanzi: chiudiamo il parcheggio perché la Asl non rispetta i patti

I gestori interrompono il servizio e si preparano a restituire lo stabile all’azienda sanitaria «Non speculiamo sulla collettività come lascia intendere Rolleri». Domani incontro col prefetto

TERAMO. Megaparcheggio dell’ospedale da oggi off-limits per pazienti e dipendenti della Asl. Da oggi infatti la Parking Piazza Italia chiuderà il parcheggio che in una fase successiva sarà riconsegnato alla Asl.

La società è irremovibile, non aspetterà un minuto di più, tantomeno le 24 ore necessarie per arrivare all’incontro - si spera chiarificatore – convocato dal prefetto Valter Crudo per domani mattina.

«Noi da giovedì chiudiamo il parcheggio», annuncia irremovibile il presidente del Cda della Parking Piazza Italia, Gianni Tanzi, «quello che sta accadendo è paradossale. Da quanto afferma la Asl sugli organi di stampa pare che noi vogliamo lucrare sull’ospedale, che vogliamo speculare sui pazienti e sul personale della Asl. Non c’è niente di più falso. Noi abbiamo semplicemente dato seguito alle richieste che qualche mese fa ci hanno avanzato i vertici della stessa Asl».

LA ASL. Il presidente si riferisce al comunicato del direttore generale della Asl, Paolo Rolleri, che ha annunciato la comunicazione dei gestori del parcheggio, spiegando che è nato un contenzioso su alcune richieste presentate dalla Parking riguardo alla sala conferenze, alla foresteria, al barche, unite al prolungamenti di cinque anni della concessione trentennale si configura come un aumento dei costi di gestione o mancati ricavi di 400mila euro. Ipotesi ritenuta “inaccoglibile” insieme alle altre due richieste: quella di aumentare il costo orario del parcheggio da 70 centesimi a 1,40 euro (cioè 1,20+ Iva) e l’immediata soppressione (che nel contratto era prevista solo al termine dei lavori) di tutti i parcheggi liberi “a raso” cioè nelle aree circostanti l’ospedale. A questo riguardo Rolleri ha fatto notare «l’aggravio di costi e di disagi per l’utenza».

I GESTORI. Il megaparcheggio è aperto a metà dal 19 dicembre 2011, quando è stata inaugurata un’ala con 500 dei mille posti previsti. Gli altri servizi previsti, appunto dalla foresteria ai locali commerciali dove sistemare i chioschi, alla cappella non sono stati realizzati. «La Asl ci aveva chiesto due sale conferenze», spiega Tanzi, «dicendoci che spendeva 90mila euro all'anno per affittare dei locali a questo scopo. Ci hanno detto: datecela arredata, con gli impianti di videoconferenza e l’aria condizionata allo stesso prezzo che già spendiamo. Noi abbiamo detto se la dobbiamo attrezzare allora facciamo 120mila euro: è il canone che abbiamo chiesto. Stesso discorso per le sei camere della foresteria: la Asl ci ha detto che spesso ha degli ospiti per il cui alloggio spende 50-60mila euro all’anno. Noi abbiamo risposto che per la stessa cifra mettiamo a disposizione le camere, compresa a pulizia, tutto l’anno».

Tanzi conferma la richiesta di chiusura dei parcheggi liberi: «E' vero che era prevista all’apertura del parcheggio, ma visto che ne abbiamo aperto metà, almeno metà dei parcheggi “a raso” si possono chiudere». Sulle tariffe il presidente ricorda che «sono ferme da 8 anni. Non abbiamo chiesto la luna: in qualsiasi altro posto costano di più». Ricorda poi che ci sono particolari agevolazioni, gratis per disabili e donatori di sangue, 150 euro all’anno per i dipendenti. «Come li recuperiamo i soldi spesi?», incalza Tanzi, «se la Asl ci avesse fatto i contratti per la foresteria e sala conferenze saremmo riusciti a finanziare gli altri 5 milioni e 700mila euro necessari per finire l'opera, peraltro senza guadagnarci ma per andarci pari».

Tanzi ribadisce che le richieste sono state avanzate dalla Asl: «Abbiamo lavorato tre mesi a una proposta tecnica dopo che l’ex direttore generale ci ha detto: “fateci una proposta su queste nostre esigenze: spostamento del bar dall’androne del Mazzini dove ci servono quegli spazi, foresteria e sala conferenze”. Se poi non è stato scritto nei verbali... E allora vista l’attuale posizione della Asl, che ha interotto le trattative, chiudiamo il parcheggio e lo ridiamo alla Asl: d’altronde loro hanno fatto la rescissione del contratto già a giugno. In effetti è un passo obbligato, per noi». A quel punto la Asl applicherà le penali, riscuoterà la fideiussione, per un totale di un milione di euro. «Ma la restante somma, rispetto alle spese che abbiamo sostenuto, di 8 milioni 800mila euro, ce la deve dare. Così non può andare avanti: in un anno abbiamo incassato 400mila euro e ne abbiamo spesi 600mila fra costo del personale, utenze e imposte. E noi staremo speculando a scapito della comunità?».

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