Teramani conquistano l'Himalaya

Successo per la spedizione Earth Mater: 18 giorni in altissima quota

TERAMO. E' rientrata in Italia da poche ore la spedizione alpinistica abruzzese Earth Mater 2011, che ha visto tornare trionfalmente dopo 18 giorni in alta quota sull'Himalaya i suoi componenti, quasi tutti teramani.

Si tratta di Davide Peluzzi, capo spedizione, Paolo Trentini e Roberto Ferrante (medici del soccorso alpino), Federico Spada e Biagio Mengoli (soccorso alpino) e Paolo De Laurentis (guida alpina). La spedizione è stata l'unica in questo 2011 che è riuscita ad attraversare la remota valle del Rolwaling fino a quella del Kumbu. Due le spedizioni tornate indietro in questi giorni: una canadese, l'altra spagnola. A raccontarlo è l'ideatore, insieme a Gianluca Frinchillucci, della Earth Mater, Davide Peluzzi. ‹‹Siamo partiti non da Lukla, come la maggior parte delle spedizioni, ma da questa valle remota che conta in tutto 300 abitanti, a quota 950. Prima di arrivare alla base della montagna abbiamo percorso 80 km di valle selvaggia tra Nepal e Tibet. E poi 151 km dalla valle del Rolwaling a quella del Kumbu in condizioni invernali. Durante l'attraversamento, effettuato con ramponi, piccozze e corde fisse che avevamo preparato noi, abbiamo affrontato diversi canali e camini ghiacciati con temperature che di giorno si aggiravano sui meno tre gradi e di notte toccavano i meno 20, facendo ghiacciare l'acqua delle borracce termiche dentro le tende. Abbiamo posizionato tre campi alti, con un dislivello complessivo di 9.969 metri››.

Diciotto giorni tormentati da neve e scarsa visibilità. ‹‹Arrivati in vetta, sul Tashi-Lapca, abbiamo posizionato la nostra pietra del Vittoriale degli italiani e prelevato delle pietre che poi abbiamo riportato con noi per lo studio della radioattività naturale nei laboratori del Gran Sasso››. Poi la difficoltosa discesa, affrontata con la benedizione di un monaco e un laccio rosso di buon auspicio messo al collo di ciascun alpinista.

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