Teramo, i locali dell’ex Oviesse interessano solo ai cinesi

3 Febbraio 2015

Il 12 scade il bando per l’affitto del grande magazzino: potrebbe però farsi avanti un marchio di articoli sportivi

TERAMO. A dieci giorni dalla scadenza del bando per l’affidamento dei locali dell’ex Oviesse non trapelano indiscrezioni sulle domande pervenute agli uffici comunali, ma sembra che oltre a un brand di articoli sportivi, i locali stanno suscitando la curiosità e gli appetiti commerciali dei cinesi. Ben tre gruppi distinti di asiatici si sono recati negli uffici del Comune per avere informazioni e chiedere le chiavi per poter visionare quegli spazi in modo da aprire all’ingresso di corso San Giorgio un mega-store simile a quello già esistente in piazza San Francesco, vicino gli uffici dell’ufficio anagrafe, che vende articoli che spaziano dai casalinghi, all’abbigliamento.

Il Comune ricorda che la scadenza del bando per la concessione è fissata al 12 febbraio e che per l’affitto è stato stabilito un canone annuo di concessione a base d'asta pari ad 120mila euro. I criteri di assegnazione terranno conto sia dell’offerta economica (che incideranno per il 35% della valutazione) che della proposta tecnica (al 65%). L’eventualità suscita preoccupazione in quei numerosi osservatori teramani che già in passato non hanno gradito la nascita della Standa sulle ceneri della “Piccola Scala” di Teramo, presa a picconate nel 1959 dall’amministrazione del sindaco Gambacorta, e a cui sembra “davvero troppo” vedere all’ingresso del corso un polo commerciale cinese. Una eventualità che aveva sollevato anche le dure contestazioni degli artisti che un anno fa avevano occupato l’ex Oviesse per richiamare l’attenzione del pubblico dibattito sugli spazi della cultura a Teramo.

E a questo proposito presto i riflettori si accenderanno anche a un’altra scadenza importante. A maggio scadono i termini per la gestione del cineteatro Comunale, recentemente adeguato e rimesso a norma dai lavori del Comune, affidato da oltre 20 anni alla famiglia Spinozzi, che è proprietaria anche della multisala Smeraldo. Una gestione la cui durata è stata contestata da diverse associazioni culturali che lamentavano un regime di “monopolio” . L’assessore comunale al patrimonio Rudy Di Stefano ha chiarito che il Comune emanerà un bando per procedere con l’affidamento della gestione, ma che con ogni probabilità il Comune riconoscerà alla famiglia Spinozzi una proroga di un paio di mesi per via dell’interruzione subìta dai lavori di messa a norma che il Comune ha effettuato e hanno comportato un’interruzione delle attività teatrali.

Marianna De Troia

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