Teramo, in tre a processo per la morte del pilota eroe

9 Febbraio 2017

Il Canadair precipitato in Versilia: arrivano i rinvii a giudizio dopo 12 anni, Stefano Bandini morì mentre spegneva un incendio

TERAMO. Ci sono voluti 12 anni di inchieste, perizie, istanze, due richieste di archiviazione e altrettante riaperture di indagine, con la tenacia di familiari e avvocati, per arrivare a un processo di primo grado. Quello che il 28 aprile si aprirà a Lucca per la morte di Stefano Bandini, il pilota teramano che nel 2005 era nel Canadair della Protezione civile precipitato dopo aver urtato i fili dell’alta tensione mentre spegneva un incendio a Forte dei Marmi. Perchè Bandini, giovane papà con la passione del volo insignito della medaglia d’oro al valor civile, quel 18 marzo del 2005 quando si rese conto di quello che stava succedendo evitò la strage: l’aereo su cui si trovava con l’altro pilota Claudio Rossetti (40enne di Siena) non precipitò su case e ospedale ma nel piazzale di un cantiere edile. Ieri mattina il gup del tribunale di Lucca, competente per territorio, ha disposto tre rinvii a giudizio, lo stralcio delle posizioni di due indagati per difetto di notifica e il proscioglimento di un sesto, tutti accusati di omissioni a vario titolo che determinarono il disastro aereo.

Nel processo compariranno T.E., responsabile della sala operativa unificata permanente di Firenze, B.R., direttore delle operazioni a terra e D.N.D., responsabile del servizio forestazione ed agricoltura della Comunità montana Alta Versilia. Non luogo a procedere per il vice responsabile del Centro operativo aereo unificato, privo del potere decisionale, mentre la posizione del responsabile del Centro operativo aereo unificato di Roma verrà valutata nell'udienza del 3 marzo. Tutto da rifare, invece, per il legale rappresentante della Sorem Srl di Pescara, società che gestiva i velivoli, a causa della restituzione degli atti al pm per vizio di notifica risalente all'avviso di conclusione delle indagini preliminari.

La Procura sostiene che l’aereo antincendio non doveva volare in condizioni di scarsa visibilità, senza collegamento radio a terra e che i piloti non erano stati avvisati della presenza di cavi dell'alta tensione. I familiari di Bandini (il papà e il fratello, la mamma è scomparsa di recente) sono rappresentati dagli avvocati Gianluca Pomante e Michele Artese.(d.p.)

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