l'intervento

Teramo, la moglie dona un rene al marito malato

Ad Ancona trapianto da vivente per una coppia di teramani, così la donna ha evitato la dialisi al coniuge nefropatico

TERAMO. E’ un atto d’amore importante, che va oltre la normale solidarietà. E’ un donare parte di se stessi, letteralmente. Ne dà notizia l’Azienda ospedali riuniti di Ancona e protagonista è una donna teramana, Lucia, che ha donato un rene al marito Vincenzo D'Orazio, affetto da una nefropatia che aveva progressivamente compromesso la funzionalità dei reni ed era oramai candidato al trattamento di dialisi.

D'Orazio, residente con la famiglia a Teramo, da tempo seguito nel reparto di nefrologia, dialisi e trapianto di rene alle Torrette di Ancona, è stato messo al corrente dell'evoluzione della malattia e delle alternative di trattamento che si prospettavano per il suo futuro, compresa la possibilità di effettuare un trapianto da donatore vivente, qualora ci fosse stata una persona disponibile. La moglie non ha avuto un attimo di esitazione e ha immediatamente offerto al sua disponibilità ad effettuare le indagini necessarie a valutare l'idoneità clinica e immunologica e la fattibilità del trapianto. Accertata la compatibilità, dopo qualche mese si è svolto l'intervento effettuato dall'equipe di Marco Vivarelli che ha utilizzato per il prelievo del rene la tecnica laparoscopica, meno invasiva della tecnica tradizionale, che permette una degenza più breve e un recupero più rapido della persona che dona il rene. Nel caso specifico, inoltre, è stato possibile effettuare l'intervento, prima che D'Orazio iniziasse la dialisi.

«Il trapianto di rene da donatore vivente infatti», spiega Michele Caporossi, direttore generale dell'Azienda ospedali Riuniti di Ancona, «oltre a consentire migliori risultati a distanza, offre anche il vantaggio poter essere programmato per tempo riducendo moltissimo il tempo passato in dialisi o, addirittura, come nel caso del signor D'Orazio, evitandola completamente, se le indagini necessarie e il percorso burocratico che la legge richiede iniziano per tempo. E' importante che le persone affette da insufficienza renale siano informate della possibilità di effettuare un trapianto da donatore vivente, dei vantaggi che offre questa modalità di trattamento a fronte di rischi molto modesti sia per il ricevente che, soprattutto, per il donatore, e di dare la possibilità a chi lo desidera di compiere uno dei più grandi atti d'amore possibili».

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