Teramo Lavoro, i giudici dicono no al concordato

Respinta la richiesta, la società chiama a raccolta Provincia e creditori

TERAMO. I giudici respingono la richiesta di concordato preventivo presentata da Teramo Lavoro, la società in house della Provincia che gestiva i servizi all’im piego dell’ente e che è in liquidazione dal 2013 dopo aver mandato a casa 110 dipendenti. «I giudici», scrive in una nota il liquidatore della società Gabriele Recchiuti, «dopo aver esaminato statuto e bilanci hanno dichiarato inammissibile la domanda di concordato preventivo. Nelle 27 pagine della sentenza i giudici hanno indagato con competenza tutte le circostanze che hanno caratterizzato la nascita e le azioni della Teramo Lavoro in liquidazione, giungendo a coglierne l’essenza concreta». Il liquidatore fa un appello a Provincia e creditori «pregando quest’ultimi e i loro legali a soprassedere dalle azioni nei confronti della società e a condividerne un percorso comune per la sistemazione delle questioni ancora aperte».(d.p.)

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