Teramo piange la maestra Emanuela: aveva 61 anni, era amata da bambini e colleghi

La città oggi ha dato l’ultimo saluto a Emanuela Anelli: “Ricorderemo sempre la sua professionalità, la sua passione e la sua sensibilità. Grazie di tutto”
TERAMO. La città di Teramo si stringe nel dolore per la scomparsa di Emanuela Anelli, docente di scuola primaria, venuta a mancare a soli 61 anni. Per tredici anni ha insegnato a Villa Vomano, dove è stata una figura molto amata dai suoi alunni e stimata da colleghi e famiglie. Viene ricordata per la passione, l’energia e la dedizione con cui ha vissuto il suo lavoro, con attenzione e sensibilità verso gli altri. Oggi pomeriggio, alle 15, nella chiesa di San Berardo a Teramo si sono tenuti i funerali.
Nei giorni scorsi, in tanti hanno espresso il loro affetto e la loro vicinanza, ricordandola con parole sincere e commosse. Il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Falcone e Borsellino” Teramo 5, Candeloro Di Biagio, a nome dell’intera comunità scolastica, ha voluto sottolinearne l’eredità umana e professionale: «Ricorderemo sempre la professionalità della maestra Emanuela, la sua passione per l’insegnamento e la sensibilità con cui ha toccato le vite degli alunni a cui ha insegnato e la fattiva e valida collaborazione con i colleghi e tutto il personale della scuola».
Gli amici, il suo «gruppo di sempre», l’hanno salutata con una lettera intensa e colma di affetto, condivisa con la comunità. Ne riportiamo una parte: «Cara Emanuela, vogliamo ricordarti come l’amica speciale che sei sempre stata: presente, attenta a tutti, capace di ascoltare e di farti carico delle preoccupazioni di chi ti stava accanto. Generosa, solare, con quella simpatia che sapeva unire le persone. Amavi il tuo lavoro di maestra con un’energia e una dedizione straordinarie. In ogni progetto mettevi passione, creatività e cura. Sapevi guardare i bambini con occhi pieni di fiducia, incoraggiandoli a dare il meglio e lasciando in loro un segno che li accompagnerà per tutta la vita. Per te insegnare non era solo una professione, ma una missione d’amore verso la crescita e il futuro».
Nelle parole degli amici c’è l’immagine della sua presenza nelle piccole cose di ogni giorno: «Questa non è una lettera di addio: continuerai a sederti al nostro tavolo, a colorare le serate con il tuo bluette e a farci ridere con le tue chiacchiere vivaci. Sarai sempre parte del nostro gruppo, in ogni incontro e in ogni ricordo». Dalle testimonianze di chi le è stato vicino emerge il ritratto di una donna che ha dedicato cuore e impegno alla scuola, lasciando un segno indelebile.