Teramo, pronto soccorso a ranghi ridotti per ferie

Il personale deve andare in vacanza e da lunedì la Asl congela i sei letti di ossrevazione per i pazienti da valutare prima della diagnosi

TERAMO. Un balzo indietro di dieci anni, forse di più. Da lunedì saranno chiusi tutti i letti destinati all’osservazione breve in pronto soccorso. In pratica i pazienti non potranno più essere tenuti in osservazione, se non su una barella nei corridoi, in attesa che il quadro clinico si chiarisca.

L’annuncio della chiusura dei sei posti letto lo dà Nunzio Algenj della Fp Cgil. «Dal 16 di giugno la Asl chiude l'osservazione breve perchè deve mandare in ferie il personale», afferma il sindacalista, «si va cioè nella direzione opposta dell’atto aziendale, il quale dispone che a Teramo ci siano 12 posti letto mentre in realtà ce ne sono solo 6. E ora addirittura si chiudono». Secondo la Fp Cgil è una decisione gravissima: «in termini di assistenza al paziente si torna indietro di vent'anni. Si caricano ancor di più i reparti, che con gli accorpamenti estivi e il personale in ferie già scoppiano, in quanto l'osservazione breve rappresenta un "cuscinetto" per evitare ricoveri affrettati, verificando l'appropriatezza di un’eventuale degenza. Un altro rischio che si corre, è che si può eccedere nell'esatto contrario, cioè rimandando a casa pazienti che è il caso di tenere in osservazione». Algenj chiede al direttore generale Paolo Rolleri «di bloccare questa operazione, che sarebbe dannosa per tutti».

Non solo: «Chiediamo l'intervento immediato del nuovo governatore Luciano D’Alfonso, il quale ha ribadito in campagna elettorale che la priorità delle priorità è il miglioramento e la riorganizzazione dell'emergenza. La situazione della rete nella Asl di Teramo è peggiorata durante l'era Varrassi e con la direzione della nuova responsabile del pronto soccorso». Algenj a questo riguardo ricorda che la «Fp Cgil da quasi subito denunciato il peggioramento organizzativo del pronto soccorso chiedendo l'immediata assunzione di infermieri e Oss. Ma invano. Le soluzioni finora messe in atto sono solo spot pubblicitari. Ad esempio il display i tempi di attesa, consultabile al pronto soccorso o anche su internet, che non dà alcun giovamento effettivo ai pazienti. Così per il nuovo bancone: non vediamo un miglioramento nella funzionalità. La verità è che a fare il triage (cioè l’accoglienza e una prima valutazione del paziente, ndr) resta sempre e solo un infermiere mentre nei pronto soccorso moderni che ne sono almeno due, più un medico. Tutto questo aiuterebbe molto nella prima valutazione del paziente, ancor meglio se il medico è un cardiologo. Va bene che ci sia un poliziotto 24 ore su 24 ma che ci sia un amministrativo della Nike 12 ore al giorno ci sembra eccessivo». Algenj sottolinea il fatto che «su 25 infermieri ben nove hanno chiesto il trasferimento e c'è molto malcontento anche fra chi non l'ha chiesto. Persino i medici sono molto delusi perchè devono lavorare nella grande confusione organizzativa».

«E ora quest’ultima decisione che va a colpire soprattutto le fasce più deboli come gli anziani per cui, si sa, l’estate è un periodo delicato», conclude il sindacalista.

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