il caso

Teramo, ritirata la maximulta da 6mila euro al Babila

In Comune salta fuori la Scia, documento sufficiente per aprire l’attività: cancellato il verbale per mancanza di licenza

TERAMO. Cancellata la maximulta da 6mila euro al Babila. Il salatissimo verbale notificato in tempi da record al titolare del locale, Adriano De Remigis, dai vigili urbani sarà annullato. Pare infatti che ieri mattina l’imprenditore e i tecnici che hanno seguito le pratiche per l’apertura del bar-ristorante in via Michitelli siano andati in Comune per capire come mai sia stata contestata l’inesistenza della licenza, pur essendo stata consegnata tempo fa tutta la documentazione necessaria all’apertura.

E che la Scia sia magicamente comparsa. Infatti per la legge Monti, che si propone appunto di ridurre il freno della burocrazia all’apertura di nuove imprese, basta aver depositato in Comune la Scia, cioè la segnalazione certificata di inizio attività, per poter aprire. E così i tecnici che hanno seguito i lavori per l’apertura del locale hanno fatto. Ne hanno depositate addirittura due, oltre al bando pubblico vinto da De Remigis per l’affitto dei locali (di fianco alla sede centrale della Tercas) dove il Babila ha aperto. Sarebbe interessante capire come mai si è arrivati a una contestazione del genere. Il sopralluogo dei vigili urbani c’è stato lunedì pomeriggio, la multa è stata notificata a tempo di record martedì mattina.

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Probabilmente tanta fretta ha determinato una superficialità nei controlli sulla documentazione presentata dal Babila o sulla legislazione in materia. Nel frattempo comunque, a scanso di ulteriori controlli, De Remigis ha chiesto anche la famosa licenza che, essendo tutto in regola – ha depositato anche il contratto d’affitto – è stata rilasciata. L’imprenditore non vuole commentare l’accaduto, anche se dall’espressione del volte appare sollevato. La notizia della maximulta a soli 12 giorni dall’inaugurazione del locale ha suscitato parecchi commenti, anche sul web. In molti hanno ritenuto «assurdo trattare un imprenditore in questo modo», è uno dei commenti su Facebook, «invece di dargli una medaglia d'oro e un incentivo economico per aver assunto 15 persone in questo periodo di crisi senza fine, lo multiamo di 6mila euro. La burocrazia è il vero nemico degli italiani».