Teramo: scopre un pedofilo che adesca il figlio 

Scatta l'inchiesta: il 13enne attirato in una chat da un barista che gli inviava sue foto nudo. Il padre fissa un incontro e arriva con la polizia

TERAMO. Da un po’ di tempo i genitori vedevano il figlio strano, pensieroso e sempre sulle sue. E visto che Giovanni (il nome è di fantasia) ha 13 anni e quindi all’inizio del difficile percorso dell’adolescenza, hanno pensato che fosse una nuvola passeggera.
Il campanello d’allarme è suonato quando gli insegnanti del ragazzo – Giovanni frequenta una scuola media inferiore a Teramo – hanno chiamato i genitori per segnalare loro un cambiamento di atteggiamento dello studente, di solito sempre calmo e diligente. Il 13enne era diventato irascibile e disattento, segno che qualcosa lo tormentava.
La mamma e il papà hanno deciso di capire che stesse succedendo e, come prima cosa, hanno guardato i contenuti del cellulare. La scoperta è stata a dir poco scioccante: il ragazzo era stato adescato da un pedofilo.
Inequivocabili le immagini: il pedofilo gli inviava sue foto nudo e gli chiedeva di fare altrettanto. E poi le frasi, in cui l’uomo insisteva per incontrarlo: gli scriveva che la “relazione” via whatsapp non gli bastava più, che si sarebbero dovuti vedere di persona.
E siccome il pedofilo è un trentenne che lavora in un bar di Teramo, lo invitava in continuazione ad andare a trovarlo al bar, di sera: gli avrebbe voluto offrire un aperitivo e fare due chiacchiere. Per fortuna Giovanni non ha mai accettato l’invito.
Letta la chat, i genitori si sono precipitati alla polizia e hanno raccontato tutto quello che avevano scoperto. E così, d’accordo con la polizia, il padre ha telefonato al barista chiedendogli un incontro.
L’appuntamento è stato fissato per le 20 dell’altroieri sera, in centro storico. Il padre però non è arrivato da solo, insieme a lui c’erano gli agenti della Volante. L’uomo, che ha cercato di farfugliare delle giustificazioni, è stato portato in questura. Qui gli è stato sequestrato il cellulare – da cui però aveva fatto in tempo a cancellare la chat – mentre nel frattempo sono stati sequestrati anche i computer nella sua abitazione e nel bar dove lavora. Ora saranno esaminati dagli esperti della polizia postale, alla ricerca di riscontri. La polizia ha infatti acquisito anche il telefonino del ragazzo, che contiene immagini e frasi inequivocabili.
Un primo rapporto è stato già consegnato al sostituto procuratore di turno, Stefano Giovagnoni. Per il momento il trentenne teramano è stato denunciato per adescamento di minore, ma probabilmente, se nella memoria dei computer o del cellulare saranno ritrovate immagini di nudi, è possibile che si aggiunga anche il più grave reato di detenzione di materiale pedopornografico.
Una possibilità è che le indagini della polizia possano assumere una dimensione ancora più estesa. L’uomo infatti gravita nell’orbita di una squadra di calcio giovanile. Il timore è che anche in quest’ambito possa aver trovato qualche vittima. I vertici della squadra comunque sono stati informati dell’accaduto.
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