L’impresa abruzzese. La vetta è a 6.654 metri, gli alpinisti sono anche teatini e aquilani

Teramo sfida l'Himalaya

Parte la spedizione per conquistare il Mera Peak

TERAMO. Parte questa mattina la conquista del Mera Peak. E' una spedizione scientifica e umanitaria che coinvolge diciassette alpinisti - undici dei quali sono teramani - e che, sino al 23 ottobre, scaleranno la montagna del Nepal alta 6.654 metri. Il Mera Peak si trova in Nepal nella Hinku Valley nel Makalu-Barun National Park.

La spedizione è organizzata dal gruppo di ricerca di Fisiologia umana dell'Università «Gabriele d'Annunzio» di Chieti e Pescara. In collaborazione con le Università di Padova e l'Aquila. Ed è finalizzata a uno studio degli effetti della ipossia d'alta quota, ovvero la carenza di ossigeno. Saranno valutati vari parametri per poter tracciare una correlazione tra l'alta quota e le variazioni che questa condizione è in grado di generare sull'organismo: dalla fertilità maschile allo stress ossidativo sino al dispendio energetico e gli effetti sulla massa muscolare. Il gruppo - capeggiato da Gaetano Di Blasio - porterà anche un aiuto economico a una scuola materna con 40 bambini a Kathmandu, un progetto iniziato cinque anni fa, collaborando alla crescita della scuola, oggi quasi autosufficiente. E porrà in cima alla montagna una targa ricordo del terremoto che il 6 aprile 2009 ha sconvolto l'Aquila.

Molti speleologi partecipanti alla spedizione hanno infatti contribuito ai soccorsi durante l'emergenza. Di Blasio e Dorotea Ardizzi, ad esempio, hanno lavorato per estrarre viva dalle macerie della sua casa aquilana la studentessa originaria di Bisenti, Marta Edda Valente, salvata dopo 23 ore. Parteciperanno alla spedizione cinque donne e dodici uomini, tutti accomunati dalla passione per l'alpinismo e l'amore per la natura. Oltre al capogruppo, Di Blasio, speleologo, ci saranno altri dieci teramani: gli alpinisti Bruno Di Paolo, Elivia Di Giandomenico, Arnaldo Galante, Andrea Capobianco e Giacinto Urbani; gli alpinisti e speleologi Ardizzi, Giovanni Palombini, Lia Sisino e Federico De Agostino e il prete alpinista don Victor. Da Chieti parteciperanno il ricercatore Vittore Verratti e l'alpinista Piero Impicciatore, e Giovanna Rossetti, alla sua prima esperienza da scalatrice. L'alpinista Stefano Golletti è invece aquilano. Parteciperà inoltre una coppia di ricercatori toscani: Dino Ciuffi e Donatella Dianda.

La presenza di don Victor servirà ad arricchire l'esperienza dal punto di vista culturale tra due religioni diverse: il cattolicesimo e il buddismo. I risultati scientifici faranno luce su specifici processi fisiologici che avvengono in quota. L'esposizione all'ipossia di soggetti sani costituisce un modello sperimentale unico per la comprensione di ciò che c'è alla base di molte malattie. Gli alpinisti saranno aiutati da 50 portatori sherpa che trasporteranno la logistica per i campi, ma anche il materiale alpinistico che servirà a rendere sicuro il percorso attrezzando con corde fisse i vari passaggi.

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