TERAMO

Test antidroga, studente dice ai carabinieri: "Chiudete un occhio e vi pago per il disturbo"

Fermato mentre era alla guida della sua auto, a processo patteggia 22 mesi. In aula anche una ballerima romena che aveva infilato 50 euro nel cinturone di un militare dell'Arma

TERAMO. È finito davanti al giudice con la pesante accusa di istigazione alla corruzione dopo essere stato fermato in auto per un controllo e aver detto ai carabinieri: «Chiudete un occhio, vi pago per il disturbo». Nessuno ha chiuso un occhio e uno studente teramano di 25 anni ha patteggiato una pena a 22 mesi davanti al giudice Marco Procaccini.
Il caso scandito in un’aula di tribunale a sottolineare il rispetto delle regole da parte chi indossa una divisa. 

L’uomo, sempre secondo l’accusa, era alla guida della sua macchina in compagnia di una ragazza e quando è stato fermato da una pattuglia di militari si sarebbe rifiutato di sottoporsi agli accertamenti finalizzati ad accertare il suo stato a seguito di un presunto uso di sostanze stupefacenti. Nel momento in cui i carabinieri stavano compilando gli atti così si sarebbe rivolto ai militari: «Potete intestare i verbali alla mia ragazza? A me la patente serve; se chiude un occhio vi pago per il disturbo». «Così offrendo», si legge nel capo d’imputazione, «una quantità di denaro imprecisata ai due pubblici ufficiali affinché compissero un atto contrario ai loro doversi d’ufficio». Nessuno ha chiuso gli occhi, le parole del giovane sono diventate una denuncia per istigazione alla corruzione con gli atti finiti sul tavolo del sostituto procuratore Andrea De Feis che prima ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini e successivamente la richiesta di rinvio a giudizio contestando l’articolo 322 del codice penale che recita: «Chiunque offre o promette denaro o altra utilità non dovuti a un pubblico ufficiale o a un incaricato di pubblico servizio, per l’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri soggiace, qualora l’offerta non sia accettata, alle pena stabilita».

 Un caso che non è il solo finito davanti ai giudici teramani.  A processo, sempre con la stessa accusa, c’è anche una donna di 30 anni, una ballerina romena, fermata per un controllo mentre si trovava a alla guida di una Bmw con targa romena. Al termine nei cuoi confronti è scattata una contravvenzione per violazione dell’articolo 93 del codice della strada: ovvero circolare su un veicolo con targa straniera dopo aver stabilito da più di due mesi la residenza in Italia. Alla vista della multa, che prevede anche il sequestro amministrativo del mezzo, la donna, aveva infilato 50 euro nel cinturone di un carabiniere.
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