Turisti senza guardia medica

Niente assistenza ad Alba e Tortoreto, i Comuni fanno da soli

ALBA ADRIATICA. La Asl di Teramo sopprime la guardia turistica estiva sulla costa vibratiana, così come aveva indicato l'ex commissario regionale alla sanità Gino Redigolo, ma il Comune di Alba la istituisce e chiede l'ok a procedere. L'ambulatorio di via Isonzo, al confine tra i Comuni di Alba e Tortoreto quest'estate non sarà attivo: niente medici e niente assistenza sanitaria dunque per i vacanzieri.

L'amministrazione comunale di Alba Adriatica, proprio per sopperire al disagio, ha messo a disposizione due locali situati nello Iat (Ufficio informazioni turistiche) sul lungomare nord della Bambinopoli, in una posizione baricentrica rispetto ai tre comuni costieri. La soluzione permetterà di ridurre della metà il costo del personale e sarà a costo zero per la Asl.

L'ambulatorio servirà l'utenza turistica grazie alla disponibilità del consorzio degli operatori turistici e della Croce rossa italiana che metterà a disposizione personale ed un'ambulanza. La Asl dal canto suo dovrà provvedere al medico con ricettario. «Cerchiamo di sopperire al disservizio perché riteniamo essenziale che il servizio di medicina turistica resti sul territorio», ha dichiarato il consigliere di maggioranza al Comune di Alba Adriatica Alessandro Casciotti, ««non è pensabile che migliaia di turisti restino senza un punto medico durante il soggiorno qui da noi».

Il consigliere regionale di maggioranza Emiliano Di Matteo, ritenendo sbagliata la scelta di Redigolo, si è rivolto ufficialmente all'attuale commissario alla sanità Gianni Chiodi e al direttore generale della Asl di Teramo, Mario Molinari, chiedendo di rivedere la decisione. «Dal punto di vista economico», dice, «la mancata riattivazione della guardia medica non porta alcun vantaggio poiché il costo di questa struttura, se funzionasse, potrebbe essere quasi azzerato dal momento che, secondo dati degli anni precedenti, il ticket pagato attraverso il turista che ne usufruisce supera il 70% del costo del servizio». Il turista andrebbe così ad intasare i pronto soccorso rivolgendosi anche alle vicine strutture marchigiane.

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