Gli amministratori replicano alle accuse: «Abbiamo sempre appoggiato la legge per aprire nuovi sportelli»

Un duello per la farmacia a Silvia alta

Il Pd accusa la giunta di aver bocciato la proposta «solo perchè fatta dall'opposizione»

SILVI. «L'amministrazione prima annuncia l'apertura di un dispensario farmaceutico a Silvi Paese, poi in consiglio, solo perché si tratta di un'iniziativa dell'opposizione, boccia la nostra proposta di delibera per l'istituzione di quello stesso sportello farmaceutico. La maggioranza, mossa solo dalla caccia di consensi, dovrebbe vergognarsi».

Mariagrazia Marinelli
, capogruppo consiliare del Pd, critica la maggioranza di centrodestra per aver votato contro una delibera proposta dal Pd, con l'appoggio di Sel e Pdci, per la creazione di un dispensario farmaceutico al paese alto. «Persino il rappresentante in amministrazione di Silvi Paese, Valeriano Mancinelli, ha detto no alla proposta», stigmatizza la capogruppo del Pd, «in questo modo la maggioranza ha dimostrato di non aver a cuore il ripristino del servizio farmaceutico, ma solo di voler prendersi il merito d'aver istituito il dispensario». 

Dello stesso parere è il segretario del Pd, Silvio Massimi, che sarcasticamente si chiede: «Sarà un dispensario farmaceutico o di voti?». «Nessun merito esclusivo vuol essere da noi rivendicato», scrive Massimi in una nota, «ma è indiscutibile che la proposta in consiglio è stata portata da noi». Secondo il leader dei democratici, l'assessore comunale alla farmacia, Enrico Marini, «non gradisce che a proporre il dispensario sia il Pd, colpevole d'averlo anticipato nel richiederne l'istituzione».

In una nota l'amministrazione replica al Pd parlando di «strumentalizzazione indecorosa» da parte della sinistra. «L'amministrazione, in primis con l'impegno del vicesindaco Marini», si legge nel comunicato, «negli ultimi tre anni ha caldeggiato una legge che consentisse l'apertura di sportelli farmaceutici nei centri storici.

Ora che è arrivata la legge regionale, il Pd ha presentato furbescamente una delibera strumentale al sol fine di accaparrarsi consensi, ben sapendo che la delibera è inutile e superflua perché l'amministrazione s'è attivata da mesi per ottenere il dispensario».  E lo stesso Marini afferma: «Non consentiamo ad altri di consumare un pasto cucinato con tanta fatica e sacrificio da noi».

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