Teramo

Una targa in Burundi per Manuele, il volontario teramano morto a 42 anni

20 Novembre 2025

Iniziativa dell’Associazione Dapadu. La targa affissa all’ingresso della missione di Kyenzi in memoria di Manuele Pierangeli scomparso due mesi fa. (Nella foto, i ragazzi della missione di Kyenzi con Filippo Lucci e la targa)

TERAMO. L’associazione Dapadu del compianto don Enzo Chiarini, il sacerdote e missionario teramano che ha dedicato la sua vita agli ultimi tra le montagne del Burundi, in Africa, ha ricordato e omaggiato uno dei suoi volontari, il teramano project manager Manuele Pierangeli scomparso due mesi fa a soli 42 anni. E lo ha fatto dedicandogli una targa all’ingresso della missione di Kyenzi, in uno dei villaggi dove Pierangeli ha svolto la sua attività di volontario per alcuni anni coinvolgendo la popolazione in progetti e iniziative sociali e di sviluppo.

«Il suo sorriso contagioso rimarrà per sempre, segno del suo amore per questa terra e messaggio di fratellanza fra popoli» è la dedica sulla targa dove spicca una fotografia di Pierangeli e don Enzo abbracciati e sorridenti, la testimonianza di un’amicizia forte legata dalla grande voglia di aiutare il prossimo. Una cerimonia che ha coinvolto gli abitanti del villaggio con i volontari di Dapadu che hanno apposto la targa e sotto gli occhi commossi di Fabrice, il ragazzo che Pierangeli aveva adottato a distanza donandogli la possibilità di studiare e avere una vita migliore. Quelle tante possibilità e opportunità sotto forma di progetti e infrastrutture che Dapadu da 50 anni, da quando don Enzo arrivò per la prima volta a Ryarusera, ha dato alla popolazione locale. Una missione che continua grazie all’impegno del presidente Tiziano La Rovere e degli altri volontari in un asse di solidarietà Africa-Italia, seguendo la strada tracciata da don Enzo. «Manuele ha lasciato il segno anche in questa terra lontana», racconta Filippo Lucci, presidente del Cope e volontario di Dapadu da 20 anni e dopo 12 missioni, quattro con Pierangeli, «quando ho detto agli abitanti del villaggio che Manuele non c’è più ho visto il dolore nei loro occhi: nessuno lo dimenticherà». A breve partirà il progetto “Uova” per rafforzare la sicurezza alimentare e le opportunità economiche nelle comunità rurali grazie alla collaborazione tra Dapadu, Punto Europa, la Fondazione Pescara-Abruzzo e il contributo di 150mila euro dall’8 per mille della presidenza del consiglio dei ministri.

«La missione prosegue nel segno e nel sogno di Don Enzo», spiega La Rovere, «per il progetto "Uova" stiamo cercando supporto economico anche nel territorio abruzzese per essere presenti con continuità. Un ulteriore passo consiste anche nell’ammodernare, riparare e realizzare nuovi acquedotti, supportare il centro sanitario gestito dalle suore a Ryarusera, rafforzare le relazioni con il territorio». È la solidarietà che arricchisce dentro chi la riceve, ma soprattutto chi la fa come sottolinea Lucci: «Dopo tanti anni vedere tanti bambini diventati grandi che, grazie a un computer o a un sostegno dalle missioni, hanno potuto studiare, dà significato alla vita e ci sprona a non fermarci, come avrebbe voluto don Enzo».