Val Vibrata, Bersani nel centro della crisi

Il segretario del Pd accolto da sindaci e cittadini. Si impegna a portare il caso-Teramo da Monti

SANT’OMERO. Bersani arriva a Sant’Omero il giorno del colpo mortale dell’Atr e trova ad attenderlo una delegazione di operai dell’azienda del carbonio,, simbolo dei tanti altri operai che in Vibrata hanno subito, negli ultimi tempi, la chiusura, della fabbrica in cui lavoravano da anni. Il segretario del Pd è rimasto colpito dalla situazione economica del Teramano e prende degli impegni per la Val Vibrata.

Di ritorno dall’Istituto di fisica del Gran Sasso, il primo impatto di Pier Luigi Bersani con la Val Vibrata è stato trovare i rappresentanti delle parti sociali di Teramo e Ascoli seduti insieme ad un tavolo, uniti negli intenti e nelle richieste, a rappresentanza di un territorio colpito duramente dalla crisi economica. Un incontro sul tema del lavoro in piena campagna elettorale per le primarie del centrosinistra, quindi, che non a caso si è tenuto proprio in Val Vibrata, «epicentro della crisi nel territorio teramano» ma anche terra che fino a pochi anni fa era uno dei principali motori industriali abruzzesi e che lega ancora culturalmente ed economicamente due province di regioni diverse ma unite dagli stessi interessi.

Un Bersani che è sembrato molto colpito dalla situazione vibratiana, che ha ascoltato gli interventi dei sindacati e degli imprenditori, ha preso in consegna il documento condiviso delle parti sociali sui problemi e le possibili soluzioni, e poi ha promesso il proprio impegno nel valutare la situazione di questo territorio e per creare già da subito un ponte con il governo. Parlando del protocollo d’intesa per la Val Vibrata, firmato nel 2008 con lui come ministro, e poi «arenato», Bersani ha spiegato: «Questo metodo di lavoro che poteva dare slancio all’economia, è stato abbandonato dal governo Berlusconi, ma non sostituito con un’altra politica. Intendo riprendere questo discorso purtroppo interrotto, per la Val Vibrata come per altre zone cruciali italiane». Poi l’incontro con alcuni operai dell’Atr, che hanno informato il segretario del Pd delle ultime drammatiche notizie, chiedendo una interrogazione parlamentare urgente, un intervento per salvare un gruppo che fino a qualche tempo fa dava lavoro a 550 persone. Bersani ha ascoltato a lungo gli operai, chiedendo più volte informazioni e mostrando stupore per una situazione tra l’eccellenza industriale e la forte crisi, che non è isolata, bensì emblematica per la Val Vibrata.

A termine degli incontri, il segretario del Pd ha raggiunto la sala plenaria dell’hotel Lago Verde, strapiena, dove la folla lo attendeva da più di un'ora. Interessante l’abbraccio con il padrone di casa, il sindaco liberalsocialista di Sant’Omero, Alberto Pompizi. Bersani, con accanto il segretario provinciale Robert Verrocchio e quello regionale Silvio Paolucci ha ripreso il filo del discorso ripartendo dal metodo dei protocolli d’intesa e dal ruolo di «politica al servizio» che attribuisce al suo operato, negli incontri avuti con le parti più disagiate della società, dagli esodati ai precari, finendo poi per toccare molti argomenti dell’attualità politica. Ha parlato del rapporto di fiducia che deve tornare tra politici e cittadini, della protesta che «da sola non risolve i problemi», della cittadinanza per i figli degli immigrati, delle donne in politica, della «rottamazione» («La ruota deve girare ma non bisogna prendere a calci l’esperienza») e anche della legge elettorale, chiedendo che tutti i partiti «lavorino per l’Italia, come ha fatto il Pd un anno fa quando ha deciso di non andare subito al voto», e bollando come «da ricovero» chi lavora per elezioni in cui «tutti i partiti perdono e quindi torna Monti». Poi Bersani è tornato sul lavoro, dicendosi d’accordo con la contrattazione decentrata, ma solo se legata alla protezione e allo stimolo della partecipazione dei lavoratori, per poi chiedere che la finanza «paghi qualcosa di ciò che ha provocato» e che «chi ha di più dia di più».

Luca Tommasoni

©RIPRODUZIONE RISERVATA