TERAMO

Via intitolata al carabiniere Palandrani, "esempio di solidarietà e altruismo" / FOTOGALLERY

La città rende onore al militare morto nel 1949 nel corso della strage di Passo di Rigano a Palermo e insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile

TERAMO. La città rende onore al carabiniere Gabriele Palandrani, morto nel 1949 nello svolgimento del servizio nel corso della strage di Passo di Rigano a Palermo e insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria. A mezzogiorno nella frazione Villa Tofo-Sant’Eleuterio di Teramo si è svolta la cerimonia di intitolazione di una strada al carabiniere Palandrani. 

Hanno proceduto allo scoprimento della targa di intitolazione il prefetto di Teramo Fabrizio Stelo, il sindaco Gianguido D’Alberto, il questore Carmine Soriente e il comandante provinciale dei carabinieri colonnello Pasquale Saccone, insieme ai familiari del militare. Il rito della benedizione è stato officiato da don Franco, parroco della chiesa Santa Maria in Boceto.

Il sindaco ha preso per primo la parola ha sottolineato che “intitolare questa via al nostro concittadino Gabriele Palandrani vuol essere un riconoscimento del suo sacrificio, in una terra che stava vivendo un momento particolarmente difficile, a testimonianza della presenza dello Stato e della sua battaglia contro la criminalità. Un esempio dei valori incarnati dagli uomini e dalle donne dell'Arma e che oggi vogliamo ricordare e tramandare alle nuove generazioni”.

Il comandante Saccone con il suo discorso ha rievocato il gesto eroico del carabinieri, rimarcando come “dedicare una via al carabiniere Palandrani significa soprattutto additare alle generazioni future i valori dell’esempio, della solidarietà e dell’altruismo, valori inestimabili del capitale umano, sui quali si può essere certi di poter investire per una società più giusta e solidale”.

La nipote del militare Esterina Palandrani, a nome dei familiari (erano presenti il fratello Amerigo, i nipoti Esterina, Addolorata, Claudio e Gabriele Palandrani e Gabriele Trombini), ha ringraziato tutti per la calorosa partecipazione, ricordando lo zio che ha potuto conoscere solo attraverso lo scambio epistolare che questi aveva con la famiglia e dal quale emerge una figura di uomo e militare, cresciuto velocemente, con i più alti valori di attaccamento al dovere e spirito di sacrificio.