Vibrata marchigiana, no dei sindaci

Di Matteo rilancia: «Meglio un asse Teramo-Ascoli con noi al centro»

NERETO. I troppi torti subìti dalla Val Vibrata in questi decenni, che hanno portato alla costituzione del comitato Vibrata Picena per l'annessione, tramite referendum, dei Comuni della Vibrata e di Valle Castellana alla provincia ascolana, preoccupano Alberto Pompizi.

Il presidente dell'Unione di Comuni, poco prima di essere eletto alla guida dell'organismo, come sindaco di Sant'Omero aveva ricevuto una lettera circostanziata proprio dal comitato secessionista e ne ha fatta una copia per ognuno degli 11 colleghi. «Guardo con preoccupazione all'iniziativa», afferma Pompizi che comprende le motivazioni dei fautori del movimento, «nonostante sia estate, tale iniziativa potrebbe costituire la scintilla che muove le coscienze di centinaia di cittadini delusi dalla politica e della gestione della cosa pubblica. Come Unione cercheremo immediatamente di dare risposte concrete tanto al movimento che si è costituito a Nereto quanto ai vibratiani in generale».

Il numero uno dell'Unione snocciola le varie problematiche sul tappeto che vanno dai fondi Fas per 12 milioni di euro - non concessi finora dalla Regione - per il recupero del torrente Vibrata, tra i più inquinati d'Abruzzo, alle questioni inerenti la viabilità, dal tasso di disoccupazione (sono circa 8mila i senza lavoro) locale alla sanità che vacilla. «Il movimento neretese», dice ancora Pompizi, «fa seguito al tentativo dell'ex sindaco di Alba Valerio Caserta di cercare nuove soluzioni per una vallata alla ricerca della sua identità».

Il consigliere regionale del Pdl Emiliano Di Matteo ritiene che non è passando con Ascoli che risolvano i problemi della Vibrata. «Anzitutto rischiamo di spaccare la vallata in due. Non penso infatti che realtà come Alba Adriatica, Tortoreto e qualche Comune dell'interno, dove si perde l'influenza marchigiana, possano mostrarsi interessati al passaggio. La Val Vibrata, oggi nord d'Abruzzo domani ad Ascoli perderebbe forza e coesione restando sempre marginale. Piuttosto, non vedo grandi possibilità di riuscita dell'iniziativa che se è una provocazione per mettere in luce i problemi è ben fatta. Sarebbe meglio battersi per l'asse Teramo-Ascoli con la Vibrata al centro come terzo polo, come sta accadendo con Pescara-Chieti e l'area metropolitana».

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