Donatella Di Pietrantonio incontra il pubblico a Madrid e spiega perché usa il dialetto nei suoi romanzi

30 Maggio 2025

Cerca gli occhi degli abruzzesi tra il pubblico, ma scandisce le parole in italiano, preciso e senza inflessioni dialettali. Si trattiene anche dal pronunciare un detto abruzzese: «Venga tardi e venga bene (venga tarde e venga ‘bbone, in dialetto, ndr)», per raccontare al pubblico la sua scrittura prima trattenuta e poi sbocciata all’età di 50 anni. A Madrid Donatella Di Pietrantonio scandisce l’italiano parola per parola, cosicché l’audioguida che alcuni spagnoli hanno in cuffia possa tradurre i suoi racconti che vanno indietro nel tempo. Il suo passato, la sua infanzia, i ricordi di quella bambina che l’italiano lo ha imparato solo alle elementari. La scrittrice si apre e si racconta senza veli: «Ho iniziato tardi a scrivere perché, venendo da un mondo contadino, pensavo che il vero lavoro fosse quello della terra. Ma, dopo 50 anni, restava un senso di incompletezza e mi sono data una possibilità». Così ha preso la penna e ha scritto libri, tradotti anche in spagnolo, che hanno fatto conoscere l’Abruzzo oltre i confini: «Anche quando vado all’estero, vedo sempre un senso di nostalgia negli abruzzesi che incontro», riflette (video di Erika Gambino)