Abruzzo: boom di turisti nel primo weekend di giugno

Netta la preferenza per le località costiere e i piccoli borghi interni, stando al bilancio dell'Ufficio studi della Confcommercio Abruzzo. Giovannelli (Confcommercio): «Risultati positivi, ma bisogna programmare la stagionalità»
PESCARA. Vince la voglia di mare. Nel ponte del 1° e del 2 giugno, l'Abruzzo ha fatto il pieno di turisti, con una buona "prova generale" in vista della stagione estiva. Netta la preferenza per le località costiere e i piccoli borghi interni, stando al bilancio dell'Ufficio studi della Confcommercio Abruzzo. Questi i numeri: il mare, prima destinazione in assoluto, è stato scelto dal 41,4% dei vacanzieri arrivati per trascorrere qualche giorno in regione. Al secondo posto nelle preferenze i borghi dell'entroterra (27,8%), seguiti da montagna (15,6%) e laghi (6,8%). «La stagione primaverile ha in parte penalizzato le strutture ricettive abruzzesi, che hanno risentito del maltempo», spiega Giammarco Giovannelli, presidente di Confcommercio Abruzzo e Federalberghi Abruzzo, «ma il ponte festivo che si è appena chiuso ha fatto registrare numeri importanti, dando il via alle prove generali in vista dell'estate». Un bilancio positivo sì, ma che non lascia tranquilli del tutto gli operatori turistici. «È importante prevedere le condizioni, e abbiamo tutte le carte in regola, per un'adeguata programmazione sulla stagionalità», avverte Giovannelli.
COSTI DI GESTIONE ELEVATI
Le strutture ricettive sono in affanno, nonostante la buona performance dello scorso fine settimana. «Non possiamo pensare che alberghi, ristoranti, strutture ricettive e stabilimenti possano contare su una stagione estiva che va da giugno a settembre», dice Giovannelli, «i costi di gestione, quintuplicati nel post-Covid – energia, costo del lavoro e materie prime – impongono scelte ambiziose. Riteniamo indispensabile arrivare almeno a cento giorni pieni di stagione turistica estiva». Il dato più significativo è che oltre il 92% dei vacanzieri è rimasto in Italia, prediligendo mete di prossimità, raggiungibili e capaci di offrire esperienze autentiche: molti vacanzieri sono arrivati in Abruzzo dal vicino Lazio, dall'Umbria, dalle Marche e dalla Campania. «Una scelta legata al desiderio di riscoprire le bellezze del territorio, la natura, la storia e il patrimonio artistico della nostra regione, che fonde sapientemente tutti questi elementi», aggiunge Giovannelli.
LE PREFERENZE
L'indagine del Centro studi di Confcommercio ha permesso di evidenziare come la spesa media, a persona, si sia attestata sui 460-470 euro con una permanenza media di 3,6 notti fuori casa. In termini di ospitalità, hotel e villaggi turistici si confermano la scelta più gettonata (24,4%), seguiti da case di amici o parenti (24,2%), bed & breakfast (22%), abitazioni di proprietà (15,2%) e residence (4,5%). La voce di spesa principale è la ristorazione (29,1%), seguita da viaggio (21,7%), alloggio (18,4%) e shopping (12,8%). «L'Abruzzo, come nella passata stagione», sottolinea Giovannelli, «si conferma una meta che guadagna punti nella classifica nazionale, grazie anche alla possibilità di praticare sport a contatto con la natura e al favorevole connubio tra mare e montagna». Quanto alle attività effettuate il primato va alle passeggiate all'aria aperta (68,9%), seguite da eventi enogastronomici (36,9%), escursioni (35,8%), visite a musei o mostre (22,3%) e concerti o spettacoli musicali (21,2%). Molti turisti sono rimasti all'interno dei confini abruzzesi, segno anche di un rilancio del turismo di prossimità. «C'è un forte ritorno al turismo italiano», conclude Giovannelli, «con le famiglie che optano per visitare luoghi vicini o trascorrere qualche giorno al mare. Le strutture abruzzesi puntano sempre di più su qualità, accessibilità, innovazione e sostenibilità. Elementi che fanno del turismo green una scelta sempre più frequente, con la classica vacanza al mare, che pone l'Abruzzo tra le mete più appetibili».